Napoli. In un libro scolastico di geografia la foto del lungomare pieno di rifiuti scatena la polemica: «È falsa»
Se non bastavano i fotomontaggi del sindaco di Cantù molto poco lusinghieri con la città di Napoli o i cartelli di qualche supermarket che invitavano a fare attenzione ai meridionali, ora la polemica di napoletani indignati per immagini altrettanto diffamatorie riguarda un testo scolastico. Una insegnante posta sul sito «professioneinsegnante.it» le pagine di un libro […]
Se non bastavano i fotomontaggi del sindaco di Cantù molto poco lusinghieri con la città di Napoli o i cartelli di qualche supermarket che invitavano a fare attenzione ai meridionali, ora la polemica di napoletani indignati per immagini altrettanto diffamatorie riguarda un testo scolastico. Una insegnante posta sul sito «professioneinsegnante.it» le pagine di un libro di geografia per la scuola dell’obbligo, che pubblica alla voce «educazione ambientale» una foto che parrebbe «smaccatamente artefatta», col lungomare di Napoli all’altezza di Castel dell’Ovo (con sabbia al posto della scogliera frangiflutti) sommerso dai rifiuti. «Cari colleghi – scrive la prof – in questo testo di geografia Napoli è infamata con una foto che più finta non si può. Qualcuno lo usa?». E monta subito la protesta. Il bello arriva quando l’insegnante contatta la casa editrice. Le rispondono che la foto è «reale», accreditata da una agenzia giornalistica internazionale. Eppure sul lungomare di Napoli – spiaggia o meno fronte Castel dell’Ovo – di quei rifiuti non c’è traccia. Secondo lo scrittore Angelo Forgione presidente dell’associazione Vanto quella immagine è gia apparsa «dopo una violentissima mareggiata verificatasi nel dicembre 2004. Dunque è vera», dice, e in quella lontana occasione «il mare restituì tutto», fermo restando che l’agenzia, in tal caso «dalla spiaggia della Rotonda Diaz» allora avrebbe usato un grandangolo fenomenale, data la distanza reale del castello. «Ciò detto – continua Forgione – anche io ho inviato in data una protesta alla responsabile della casa editrice evidenziando che quella foto, su un libro di formazione scolastica, con una didascalia in cui non è segnalata la straordinaria mareggiata, lascia intendere che quei rifiuti stanzino normalmente sulla spiaggia di Napoli ed è pertanto fuorviante, diseducativa, finendo col tradire i presupposti di un libro di testo. Ho evidenziato che sarebbe stato d’obbligo per l’editore di segnalare l’evento eccezionale, evitando di indurre gli studenti a credere che passeggiando sul lungomare di Napoli ci si imbatta in certo scempio. La mia interlocutrice mi ha risposto dicendo che la fotografia, a suo dire, ma sbagliandosi, risale all’emergenza rifiuti del 2010 e fa emergere un problema ambientale e che era loro intento sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di una corretta politica ambientale, e al tempo stesso mettere in luce come la città partenopea abbia un ricco patrimonio culturale e artistico da proteggere. Chiaramente una risposta di comodo». (Corriere del Mezzogiorno)