Dibattito e riflessioni a margine del Grande progetto Pompei, due intense giornate internazionali di lavoro per presentare e discutere dei progetti realizzati e da realizzare. A questo punto si può parlare decisamente di SCUOLA DI ARCHEOLOGIA DI POMPEI per i risultato raggiunti e per l’apertura verso altri enti ed università. L’aspirazione massima per la mia […]
Dibattito e riflessioni a margine del Grande progetto Pompei, due intense giornate internazionali di lavoro per presentare e discutere dei progetti realizzati e da realizzare. A questo punto si può parlare decisamente di SCUOLA DI ARCHEOLOGIA DI POMPEI per i risultato raggiunti e per l’apertura verso altri enti ed università.
L’aspirazione massima per la mia generazione di archeologi era quella di completare gli studi presso la Scuola di Archeologia Italiana di Atene, trascorrere un lungo periodo estivo nel Peloponneso agli ordini di Emanuele Greco o a Creta con Louis Godart, per un contatto diretto con l’arte e la civiltà greca. Oggi sembra che tutti gli archeologi d’Europa,ma anche americani e giapponesi, vogliono venire a studiare a Pompei. Come mai ?! e Perchè? Perchè a Pompei, si scava, si restaura, si conserva e si rende fruibile. In un processo continuo e lineare e costante. Recentemente il prof Osanna, direttore degli scavi, presentava un muro, quello di Vicolo Corto, con una punta di orgoglio, perchè , esso in pericolo e puntellato, bloccava tutta una viabilità dell’insula, è stato smontato, rinforzato e ricostruito un un batter d’occhio, grazie agli architetti e restauratori assunti recentemente e alla società Ales.
articolo aggiornato con video foto e interviste dagli inviati di Positanonews e Positanonewstv presenti all’evento: