Salerno. Processione di San Matteo 2017, frizioni Curia-Comune. I portatori “mediano”

12 aprile 2017 | 19:10
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Salerno. Processione di San Matteo 2017, frizioni Curia-Comune. I portatori “mediano”

Salerno. Per il secondo anno di seguito del ruolo di mediazione si fanno carico i portatori. Con un obiettivo ben preciso: scongiurare il rischio che la processione di San Matteo 2017 possa ritrovarsi, come quella dello scorso anno, orfana dei suoi rappresentanti istituzionali e dei simboli che, vedi il gonfalone, segnano l’identità di una comunità. […]

Salerno. Per il secondo anno di seguito del ruolo di mediazione si fanno carico i portatori. Con un obiettivo ben preciso: scongiurare il rischio che la processione di San Matteo 2017 possa ritrovarsi, come quella dello scorso anno, orfana dei suoi rappresentanti istituzionali e dei simboli che, vedi il gonfalone, segnano l’identità di una comunità. Per questo hanno chiesto un incontro con il sindaco Vincenzo Napoli e con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, da tenersi in tempi rapidi, in modo da poter partire, già a maggio, con l’organizzazione di un calendario di eventi che possa riportare a Salerno un clima di festa, dopo più di un’edizione contrassegnata da polemiche al vetriolo. Non solo i portatori chiedono che le autorità civili partecipino alla sfilata religiosa, com’è sempre accaduto, ma alzano la posta e, nel nome di chi alle tradizioni è legato a doppio filo, vogliono che la celebrazione civile non si limiti ad una sola giornata, quella del 21, ma che possa durare un’intera settimana, con concerti, mercatini e iniziative da tenere tra il lungomare e il centro storico. Difendendo a denti stretti il gran finale a cui i salernitani sono da sempre particolarmente affezionati: lo spettacolo di fuochi pirotecnici. Da tempo Palazzo di Città ha scelto di rinunciarvi, ufficialmente per motivi di budget, anche se la decisione è coincisa con i divieti dell’arcivescovo Luigi Moretti ed in particolare con la cancellazione della tappa dell’ingresso della statua del patrono nell’atrio di Palazzo di Città. Da quel momento in poi è stata una faida mai monotona, condita da decine di colpi di scena. L’ultimo lo scorso anno, quando proprio i portatori pensarono di poter aggirare l’ostacolo organizzando una colletta per garantire i fuochi a mare e non deludere le aspettative dei fedeli. Ma a 24 ore di distanza dalla pubblicazione delle locandine che pubblicizzavano l’evento, si diffuse infatti la notizia del niet dell’Autorità portuale. Il presidente Andrea Annunziata negò, in extremis, il permesso di utilizzare l’area del porto turistico per motivi di sicurezza. La motivazione era contenuta in poche righe: “Come peraltro sottolineato anche dal Comune di Salerno, in occasione della festa del santo patrono l’intera area portuale è luogo di tradizionale passeggio e intrattenimento dei salernitani e dei numerosi turisti che arrivano in città; inoltre, da tradizione, i circoli nautici organizzano eventi che richiamano numerose persone”. Dunque “non sussistono le condizioni per lo svolgimento della manifestazione pirotecnica”. Una batosta durissima per i portatori che si erano costituiti in associazione, chiedendo aiuto ai commercianti per poter regalare ai salernitani una festa del tutto autofinanziata, vista la ferma volontà del Comune di non voler sovvenzionare nessun evento. Quest’anno non vogliono farsi trovare impreparati e, così come accaduto negli anni precedenti con la Curia, hanno scelto la strada della mediazione questa volta con l’amministrazione comunale, chiamando in causa pure il suo imperituro dominus, l’ex sindaco Vincenzo De Luca. La speranza è di ammorbidire le posizioni e di trovare una soluzione che possa evitare che, così come sta accadendo da qualche anno, a farne le spese siano solo i devoti o comunque quelli legati alla tradizione. Le richieste sono ben precise: la presenza del primo cittadino o di un suo sostituto alla processione, con tanto di fascia tricolore e gonfalone; la possibilità di avere uno spettacolo di fuochi pirotecnici; l’autorizzazione ad allestire, per una settimana, quelle che i salernitani che hanno superato gli “anta” ricordano come le “bancarelle di San Matteo” sul lungomare, un mercatino di prodotti tipici a cielo aperto per richiamare anche visitatori dalla provincia. I portatori sono inoltre intenzionati a verificare la possibilità di organizzare un concerto ed altri piccoli eventi per animare il cuore antico della città per un’intera settimana, evitando che i festeggiamenti per il patrono si riducano a una processione che inizia alle 18 e termina alle 22. Quanto a Moretti, fanno sapere, la pace è fatta. Riavuta la possibilità di sostare in piazza Cavour e di dedicarsi alle giravolte agli incroci, non ci sono ulteriori motivi per forzare la volontà del numero uno della Chiesa salernitana. Il simulacro del patrono non potrà varcare il primo arco del Comune, che piaccia o no. Ai portatori forse non piace del tutto, ma hanno imparato ad accettarlo per non guastare la festa dei salernitani. (La Città di Salerno)