Salerno. Protesta dei commercialisti per i metodi utilizzati dall’Agenzia delle Entrate nei controlli a piccole e medie aziende

12 aprile 2017 | 17:20
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Salerno. Protesta dei commercialisti per i metodi utilizzati dall’Agenzia delle Entrate nei controlli a piccole e medie aziende

La tutela delle piccole imprese gravate da un numero eccessivo di accertamenti di natura fiscale è stato uno dei temi portanti dell’incontro che si è tenuto lunedì scorso, presso la sede della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, tra i rappresentanti degli Ordini dei Commercialisti ed Esperti Contabili della provincia di Salerno, il direttore provinciale dell’Agenzia […]

La tutela delle piccole imprese gravate da un numero eccessivo di accertamenti di natura fiscale è stato uno dei temi portanti dell’incontro che si è tenuto lunedì scorso, presso la sede della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, tra i rappresentanti degli Ordini dei Commercialisti ed Esperti Contabili della provincia di Salerno, il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate, Emilio Vastarella ed i direttori delle agenzie territoriali. La questione degli accertamenti nei confronti delle piccole imprese è stata sollevata, in particolare, da Gaetano Romanelli e Angelo Pagano, rappresentanti dell’Ordine dei Commercialisti ed esperti contabili di Sala Consilina. «Abbiamo portato all’attenzione dei vertici dell’Agenzia delle Entrate – hanno sottolineato Romanelli e Pagano – la problematica relativa ai numerosi avvisi di accertamento sulle piccole imprese ed in special modo la metodologia con cui questi vengono effettuati nei confronti di imprese gravate da oneri e da un peso fiscale eccessivo e spesso sproporzionato rispetto all’imponibile che dovrebbero effettivamente dichiarare». La Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate si è detta disponibile a discutere della questione in un tavolo al quale prenderanno parte gli Ordini dei Commercialisti e i responsabili degli accertamenti nei confronti delle piccole imprese. «Accogliamo con favore – ha dichiarato Romanelli – l’apertura da parte dell’Agenzia delle Entrate e invitiamo i colleghi a segnalare agli Ordini di appartenenza ed alla Direzione Provinciale eventuali disfunzioni ed anomalie anche in sede di pre contenzioso». La posizione dell’Ordine di Sala Consilina ha trovato consensi unanimi anche da parte dei rappresentati degli altri Ordini che operano nella provincia di Salerno. «L’evasione fiscale – hanno sottolineato Romanelli e Pagano – è un problema serio, crea storture e crea ricchezze che non ci sarebbero se venissero rispettate le regole. La Corte dei Conti ha evidenziato che 289 ore di attività delle imprese sono dedicate non solo a pagare le imposte, ma a fare lavoro al posto dello Stato per pagare le tasse. La questione è drammatica e si stanno facendo controlli sulle piccole e medie imprese utilizzato modelli matematici astratti in modo ripetitivo, senza fornire alcun elemento di riscontro e ribaltando ogni onere di prova a carico del contribuente. È un sistema da macelleria tributaria che, alla fine, colpisce il più debole che non riesce a difendersi, abbattendo i più elementari principi di diritto. È giusto però che venga rivisto il modo di fare gli accertamenti così da poter garantire una giustizia fiscale equa». Altra nota dolente relativa agli accertamenti, ed ai contenziosi che ne conseguono tra l’imprenditore e l’Agenzia delle Entrate, è l’accentramento dei poteri decisionali a Salerno. Ciò comporta che i professionisti delle zone periferiche della provincia sono costretti a svolgere la loro attività presso la sede di Salerno dell’Agenzia delle Entrate. «Un esempio è il caso di Sala Consilina – spiega il vicepresidente dell’Ordine salese – dove abbiamo un ufficio che serve soltanto il 20% di quelle che sono le esigenze delle imprese, degli imprenditori e delle partite Iva. In sostanza noi professionisti siamo costretti a svolgere la nostra attività a Salerno. Ci sono colleghi di Palinuro che discutono le questioni fiscali a Pagani. Oggi quasi tutta l’attività delle imprese si svolge a Salerno con un aggravio dei costi per le imprese e per i professionisti delle aree interne. L’accentramento del potere decisionale a Salerno non è adatto per una provincia che ha una conformazione orografica così complessa. Ciò porta a costi supplementari per le piccole imprese». Nel corso dell’incontro si è discusso anche dell’abusivismo della professione. «È un problema serio – ha sottolineato Salvatore Giordano, presidente dell’Ordine di Salerno – che deve essere affrontato per tutelare la nostra categoria e quei tanti colleghi che lavorano con i privati e seguono pratiche hanno un minore valore aggiunto. Il Direttore Provinciale ci ha dato la sua piena disponibilità per contrastare questo fenomeno». (La Città di Salerno)