Sorrento, rispetto dei Regolamenti, nonostante l’alto costo, Bar Fauno un esempio!
Mentre, a stagione turistica ormai inoltrata, continuano a registrarsi come ormai consuetudine, le solite polemiche tra le autorità preposte ed imprenditori, relative al rilascio delle concessioni ed il rispetto delle norme, c’è chi invece ancora una volta,nonostante un sacrificio economico non indifferente, da lezione di correttezza e legalità. Sorrento – Dopo oltre una settimana dall’apertura […]
Mentre, a stagione turistica ormai inoltrata, continuano a registrarsi come ormai consuetudine, le solite polemiche tra le autorità preposte ed imprenditori, relative al rilascio delle concessioni ed il rispetto delle norme, c’è chi invece ancora una volta,nonostante un sacrificio economico non indifferente, da lezione di correttezza e legalità.
Sorrento – Dopo oltre una settimana dall’apertura stagionale di quello che senz’altro è considerato il locale più famoso della città, non si placano ancora le critiche verso la Soprintendenza per aver imposto al proprietario del Bar Fauno, nell’area di suolo pubblico in concessione, una nuova installazione, considerata alquanto disarmonica con il contesto circostante. Una struttura, in acciaio, corpulenta se confrontata con la precedente, con cinque cupole in tela che tra l’altro offuscano anche la storica insegna. Un ulteriore danno poiché quest’ultima, insieme alle statue del Santo Patrono e del Personaggio storico più illustre della nostra città, da sempre, rappresenta l’immagine di Piazza Tasso e quindi di Sorrento nel mondo. Una situazione che si trascinava da qualche anno ma che sembrerebbe finalmente essere arrivata a conclusione sebbene il risultato finale faccia ancora discutere. Infatti quella che sembrava essere l’ottimale, ossia una struttura molto leggera e snella, facile da smontare, come puntualmente avveniva ogni fine stagione. Costata, al proprietario, alcune centinaia di migliaia di euro, non rientrava tuttavia nelle grazie della Responsabile per il territorio sorrentino dell’Ente di Piazza Plebiscito. Quindi via tutto! Dopo un anno di transazione con alcuni grossi ombrelloni quest’anno si è potuto ammirare l’alternativa indicata dal Soprintendente, che oltre a richiedere, come minimo, una settimana di lavoro per lo smontaggio, secondo gli esperti dovrebbe, senza alcun impatto, sposarsi con l’ambiente circostante. Una vicenda alquanto singolare al centro della quale risulta esservi un unico ed all’apparenza impassibile, protagonista, il proprietario del Bar Fauno, Alfonso Cascone. Già discendente da una famiglia di imprenditori sorrentini, noto per il suo pragmatismo e per una quasi spasmodica mania del rispetto delle regole, nonostante l’occupazione di suolo pubblico gli costi annualmente il puntuale esborso di svariate di decine di migliaia di euro, mentre una certa concorrenza, oltre a non rispettare i canoni di pagamento, ricorreva a vari sotterfugi ed espedienti vari pur di non sottostare al regolamento, non ha esitato, ancora una volta, a sottostare alle direttive di Palazzo Reale. Oltre al costo non indifferente del vecchio assetto ormai inservibile, degli ombrelloni che hanno “allietato” l’ingresso della struttura l’anno scorso, il noto imprenditore si è dovuto sobbarcare il costo della nuova struttura, che sebbene non incontri ancora il parere favorevole della critica locale ed internazionale, di sicuro è venuta a costare ulteriori svariate centinaia di migliaia di euro. Somme a cui ulteriormente Alfonso Cascone, lontano da polemiche, considerate, visto le circostanze, inutili, senza battere ciglio si è sottoposto. L’obbiettivo doveva rimanere e senz’altro è stato raggiunto: partire in piena regola con la nuova stagione turistica, offrire, come consuetudine, il meglioad una platea internazionale, ma soprattutto garantire ancora una volta il lavoro a circa settanta dipendenti e sicurezza alle loro famiglie. Oltre al degrado ambientale e paesaggistico, se si pensa alle varie problematiche legate al futuro della nostra economia turistica, ed al disprezzo quasi arrogante del rispetto delle regole, come indicano le innumerevoli contestazioni rilevate ogni anno ad una moltitudine di attività commerciali: dall’occupazione ed al pagamento di suolo pubblico, alle strutture ricettive abusive, alle condizioni a cui ancora devono sottostare tanti lavoratori, fino alle ultime polemiche relative agli stabilimenti balneari, senza ombra di dubbio, la vicenda del Bar Fauno e del suo proprietario potrebbe essere un utile esempio da seguire, per tanti imprenditori sorrentini che si spacciano per tali ma che in realtà non lo sono affatto. – 22 aprile 2017 – salvatorecaccaviello.