Vico Equense. La famiglia del giovane 26enne Catello ringrazia tutti VIDEO
Vico Equense. La famiglia Donnarumma con un video ringrazia tutti quelli che ci sono stati con la presenza e con il pensiero nei giorni intensi di lutto, sia nella fiaccolata di venerdì 7 aprile, partita alle ore 23 con una folta affluenza dalla stazione di Vico Equense (ad una settimana precisa dal Venerdì Santo, giorno […]
Vico Equense. La famiglia Donnarumma con un video ringrazia tutti quelli che ci sono stati con la presenza e con il pensiero nei giorni intensi di lutto, sia nella fiaccolata di venerdì 7 aprile, partita alle ore 23 con una folta affluenza dalla stazione di Vico Equense (ad una settimana precisa dal Venerdì Santo, giorno di passione. Una casualità?), sia nel giorno solenne dell’accompagnamento del giovane verso la vita eterna.
Una morte che ha colpito tutta la città, dai più giovani ai più anziani, che non sono mancati nei giorni del suo ricordo.
Tanta solidarietà da tutta la città, per la famiglia provata da questo tremendo lutto e dalle tante difficoltà finanziarie che una grande famiglia può avere, soprattutto per una bambina, la piccola Giovanna, figlia di Catello, con la grande prova che si trova a crescere senza la presenza del giovane papà. Una presenza alleviata, si fa per dire, dall’appoggio di tutti gli amici e conoscenti del padre, con una somma che ciascuno ha donato secondo le sue disponibilità, trasformato dalla famiglia sotto forma di buono fruttifero postale (che purtroppo non ha i tassi vantaggiosi come una volta) che la bimba alla sua maggiore età si troverà. Quasi tremila e cinquecento euro che la ragazzina troverà disponibile non appena compirà diciotto anni, con le tante difficoltà che i giovani di oggi hanno, anche nel trovare lavoro. Un piccolo aiuto che certamente non allieva un dolore profondo, ma che dona un po’ di serenità e stabilità che mai deve mancare.
Una fiaccolata straordinaria per un ragazzo straordinario e molto conosciuto, scandita dalle intense parole del giovane presbitero e parroco di Bonea (frazione di appartenenza del ragazzo) don Antonino Lazzazzara, detto don Nino, che ha celebrato anche i suoi funerali. Il giovanissimo trentaquattrenne prete aveva conosciuto “o’ cinese” appena dieci anni fa da quindicenne ad un campo scuola, un ragazzino che “voleva spaccare il mondo” e che era quello più sensibile, il ragazzo semplice di cuore che piangeva di più di tutti e che era voluto bene da tutti.
Parole forti che non si sono fatte attendere neanche alla celebrazione funebre, dove il parroco ha invitato i giovani a “non pensare di essere supereroi” e continua con “non basta una scritta con la bomboletta. Catello vive se io lo tengo nel mio cuore e cambio la mia vita”.
Anche mamma Giovanna, nel dolore ha lanciato un duro monito: “la vita è troppo preziosa per metterla in gioco per una passione che la uccide”.
Ne abbiamo molto parlato, sono stato anche il primo a diffondere questa terribile notizia. Catello aveva subito un grave incidente (purtroppo bisogna definirlo mortale) martedì 4 aprile, nei pressi della strettoia di Pietrapiano, a pochi passi dalla sede ganimede dell’I.S.I.S. Francesco De Gennaro (L’Istituto Alberghiero), mentre scendeva al centro, superando un camion e scontrandosi con una panda bianca che saliva. L’impatto era stato tremendo, ferite gravi ovunque sul corpo e sul viso, con fratture e un’edema cerebrale. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Sorrento dal 118, era stato poi trasferito all’ospedale Loreto Mare di Napoli, dove le speranze però erano già svanite del tutto, consapevoli per una grande cosa non si poteva fare più nulla.
Catello è spirato per insegnare agli angeli come si lotta, da leone, per la vita. Ciao amico, ciao catiè, ciao cìnè! #CatelloVive