Agropoli in lutto per la scomparsa del pescatore “Gennarino” di 103 anni

8 maggio 2017 | 17:54
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Agropoli in lutto per la scomparsa del pescatore “Gennarino” di 103 anni

Si è spento all’età di 103 anni Gennarino Benincasa, il più longevo pescatore agropolese. Era nato l’8 luglio 1914 ed aveva scoperto ben presto l’amore per il mare e per la pesca. Simbolo della tradizione marinaresca di Agropoli, tre anni fa aveva festeggiato il suo centenario presso il bar Nazionale, nei pressi del porto turistico, […]

Si è spento all’età di 103 anni Gennarino Benincasa, il più longevo pescatore agropolese. Era nato l’8 luglio 1914 ed aveva scoperto ben presto l’amore per il mare e per la pesca. Simbolo della tradizione marinaresca di Agropoli, tre anni fa aveva festeggiato il suo centenario presso il bar Nazionale, nei pressi del porto turistico, con tanti amici e parenti. Alla cerimonia prese parte anche il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, che consegnò una targa ricordo all’anziano da parte dell’amministrazione comunale. In quel contesto il primo cittadino sottolineò di aver preso parte, fino a quel momento, al compleanno di almeno 15 centenari, per lo più di donne residenti ad Agropoli. Quindi Gennarino era tra gli ultimi centenari maschi presenti ad Agropoli che si dimostra, come da buona tradizione dei comuni del Cilento, terra di longevi. Gennarino ha preso parte da soldato alla Seconda guerra mondiale, la sola parentesi della sua esistenza che ricordava in maniera più lucida, perché lo aveva davvero segnato. Quindi ha sempre coltivato la sua passione per la pesca. Tra i ricordi che conservava con piacere c’era quello di aver pescato un esemplare di pesce di alcuni quintali di peso. Fino a pochi anni fa aveva preso alla manifestazione “VogAgropoli”, dove si era classificato meglio rispetto a persone molto più giovani di lui. Tra le sue ricette di longevità raccomandava di mangiare sano e di andare a letto senza cenare. Nonostante l’età avanzata e gli acciacchi della vecchiaia non rifiutava mai un giro in barca su quel mare che aveva solcato centinaia di volte, che grazie ai suoi frutti gli aveva permesso di vivere bene e a lungo e crescere i suoi figli e i tanti nipoti. (La Città di Salerno)