Ieri mattina visita istituzionale dei consiglieri di minoranza Abate, Rizzo e Malandrino all’ex ospedale di Agropoli, supportati dai medici Florigi, De Feo e Gerardina De Feo. «Precisato che noi per primi, come tutti i cittadini agropolesi e dell’intero comprensorio, non possiamo che accogliere con favore questo pur timido segnale di attenzione nei confronti dell’ex ospedale […]
Ieri mattina visita istituzionale dei consiglieri di minoranza Abate, Rizzo e Malandrino all’ex ospedale di Agropoli, supportati dai medici Florigi, De Feo e Gerardina De Feo. «Precisato che noi per primi, come tutti i cittadini agropolesi e dell’intero comprensorio, non possiamo che accogliere con favore questo pur timido segnale di attenzione nei confronti dell’ex ospedale di Agropoli – evidenziano i consiglieri comunali in una nota – l’obiettivo è quello di modificare il Piano sanitario regionale assegnando al nosocomio agropolese le caratteristiche operative adeguate per assicurare il diritto alla salute della comunità locale. Quello che aprirà nei prossimi giorni – precisano – in linea con le previsioni del Decreto regionale, è una struttura che prevede una prima accoglienza, una eventuale stabilizzazione del paziente e un trasferimento presso un altro nosocomio. Ci è stato confermato che lo stesso 118 dirotterà direttamente i casi più gravi presso altre strutture idonee, bypassando il presidio ospedaliero di Agropoli». Il direttore sanitario del presidio «ha confermato che i servizi attivati saranno esclusivamente quelli indicati nell’Atto aziendale, ribadendo che non esistono: sala operatoria, reparto di terapia intensiva e rianimazione, reparto di unità di terapia intensiva coronarica-cardiologica e i servizi di laboratorio e radiologia sono a livelli ambulatoriali. Alla luce di tutto ciò, ovviamente, non si potranno trattare i pazienti acuti e critici o politraumatizzati». Il personale che «verrà inquadrato è quello già esistente a esclusione di tre unità mediche. Restano – conclude la nota – l’auspicio e l’impegno da parte di ciascuno di noi per stimolare in tutte le sedi un potenziamento concreto della struttura». (La Città di Salerno)