Brissia è una psicologa messicana, trentacinquenne, madre di una bimba di sei anni. Gli esami genetici hanno confermato che Brissia non è Angela Celentano, non è figlia di Catello e Maria ma dei suoi genitori messicani.Brissia, ha deciso di mettersi in contatto con il programma di Rai Tre per raccontare la sua versione. Così in collegamento con lo studio racconta di non essere legata ai Ruiz. Racconta che prima di presentarsi alla procura di Torre Annunziata era spaventata poiché per la prima volta si vedeva coinvolta in una situazione così grande.Dice di aver fatto il test del Dna per fugare ogni dubbio sulla sua discendenza, certa di essere figlia dei suoi genitori. Poi parla dell’incontro con i Celentano: è stato un incontro breve ed emozionante da entrambe le parti perché non si aspettava di conoscerli. Abbracciarli è stata la parte più difficile, infatti tutto il dolore che provavano era evidente. Dice che si sono anche scusati con lei per averla coinvolta. Lei stessa si è scusata con i Celentano per non essere quella che il mondo sperava fosse. Brissia ha portato ai genitori di Angela un disegno fatto dalla sua bambina, nel disegno c’è una bambina con i suoi genitori circondati da palloncini. Anche la procura ha donato a lei un ciondolo a forma di corno rosso portafortuna per ringraziarla della collaborazione prestata. Brissa chiude dicendo di non aver percepito alcuna ricompensa, come promessa dal Messico. La sua ricompensa è aiutare una famiglia a cercare la sua verità.
La foto è stata rubata dal profilo social di Brissia, questo il suo nome, è stata tagliata, giacché nell’immagine originale vi era un’altra donna sorridente e spedita ai Celentano. Sette anni a rincorrere una foto, una menzogna. Indagini lunghe e dispendiose che non portano a nulla. Restano le mail partite da un indirizzo, da un computer inviate per ragioni ancora da capire ma sicuramente malsane. Molti pezzi si incastrano e incastrano i Ruiz, coniugi e il figlio di lei.Ma se la pista messicana è abbattuta, occorre ripartire dall’inizio, dal monte Faito, dal 10 agosto 1996.