Cava de’ Tirreni. Fondi Ue, due donne accusate di truffa. Tentavano di accedere ai contributi presentando documenti falsi

25 maggio 2017 | 16:00
Share0
Cava de’ Tirreni. Fondi Ue, due donne accusate di truffa. Tentavano di accedere ai contributi presentando documenti falsi

Due donne cavesi – A.S. (59 anni) e A.M. (60 anni) – affronteranno il processo con l’accusa di truffa sui fondi comunitari europei gestiti dall’Agea, l’Agenzia governativa per l’erogazione in materia di agricoltura: entrambe sono chiamate a rispondere di più episodi contestati a vario titolo, per aver tentato attraverso i documenti esibiti di ingannare i […]

Due donne cavesi – A.S. (59 anni) e A.M. (60 anni) – affronteranno il processo con l’accusa di truffa sui fondi comunitari europei gestiti dall’Agea, l’Agenzia governativa per l’erogazione in materia di agricoltura: entrambe sono chiamate a rispondere di più episodi contestati a vario titolo, per aver tentato attraverso i documenti esibiti di ingannare i funzionari e accedere ai contributi previsti. I raggiri nel settore sono molto diffusi su tutto il territorio delle aree rurali, visto che in ballo c’è la possibilità di accedere ai fondi. Il sistema consisteva essenzialmente nelle domande presentate ad insaputa degli effettivi proprietari dei terreni e tendenti in genere ad ottenere indebitamente la contribuzione prevista da parte dell’Agenzia governativa per l’erogazione in materia di agricoltura. In questo caso, secondo gli atti raccolti dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore, impegnata nelle ricostruzioni investigative, le due prossime imputate avrebbero contraffatto la disponibilità e titolarità di titoli Pac, Politica agricola comunitaria, con falsi contratti di cessione dei terreni appartenenti invece ad agricoltori titolari di fondi. L’udienza preliminare celebrata davanti al giudice per le indagini preliminari Giovanna Pacifico ha disposto il rinvio a giudizio per entrambe le imputate. In particolare, A.S. risponde di aver contraffatto i contratti di cessione dei terreni di otto diversi legittimi titolari di proprietà terriere, inserendoli nella domanda unica di pagamento per ottenere l’erogazione di contributi comunitari, inducendo così in errore i funzionari Agea e procurandosi contributi per un importo di 36.000 euro per il 2010, stessa cifra per il 2011, il 2012 e il 2013, con calcolo analogo e risultati identici, e 26.000 euro circa per il 2014 e infine 26.000 euro circa per il 2015, tutto a danno dell’Agea, con fatti commessi tra Milano, Cava de’ Tirreni e Sondrio dal 27 ottobre 2010 fino al 21 marzo 2016. La seconda imputata invece risponde in parallelo di truffa per false dichiarazioni all’Agea per aver consumato il raggiro con lo stesso identico meccanismo della disponibilità o titolarità di titoli Pac, con la contraffazione commessa a danno degli inconsapevoli proprietari: nel suo caso il titolare reale è uno solo, inserito nella domanda unica di pagamento prevista per tali richieste, ottenendo l’ingiusto profitto pari a 12.000 euro circa per l’anno 2013, con i fatti contestati riferiti al 23 gennaio 2014. Le due imputate, entrambe di Cava de’ Tirreni, difese di fiducia dagli avvocati Mauro Amendola, Luigi Labriola e Ugo Della Monica, affronteranno il processo dopo la decisione del gup, che ha accolto la richiesta della Procura di Nocera Inferiore, pm Roberto Lenza. (La Città)