La pulizia del mare,un problema ambientale che affligge in maniera sempre più drammatica le coste e i fondali del nostro bel paese e sul quale Legambiente alza i riflettori con l’iniziativa “Spiagge pulite”, finalizzata a liberare gli arenili dalla marea di rifiuti abbandonati per affermare, attraverso un gesto volontario e concreto di pulizia, la necessità […]
La pulizia del mare,un problema ambientale che affligge in maniera sempre più drammatica le coste e i fondali del nostro bel paese e sul quale Legambiente alza i riflettori con l’iniziativa “Spiagge pulite”, finalizzata a liberare gli arenili dalla marea di rifiuti abbandonati per affermare, attraverso un gesto volontario e concreto di pulizia, la necessità di salvaguardare l’ecosistema marino e la sua biodiversità, anche a tutela della salute delle persone, della pesca e dell’economia del turismo. Ieri 28 Maggio grande successo a Vico Equense nella Marina di Aequa, molti volontari a ripulire le spiagge dai rifiuti abbandonati insieme ai subacquei i fondali marini. Un’azione di sensibilizzazione che intende promuovere, attraverso un gesto concreto, una maggiore attenzione alla tutela delle coste, un invito ai cittadini meno attenti a non sporcare e alle amministrazioni ad investire di più per controllare e difendere il territorio da abusi e illegalità.
L’ambiente in cui viviamo merita infatti più attenzione, sono quasi 30 anni che l’ultimo fine settimana di maggio Legambiente organizza Spiagge e fondali puliti.
All’iniziativa hanno aderito la Lega Navale di Vico Equense Giuseppe Vanacore, AVF, Sarim ,marevivo in presenza anche dell’assessore del demanio Angelo Castellano, con l’organizzazione di Bartolo Staiano e Carolina Apuzzo. Il Comune di Vico Equense, al passo nella difesa del territorio ha patrocinato l’iniziativa, chiedendo alla Guardia di Finanza un supporto, con la presenza di militari e unità navale per garantire l’incolumità dei partecipanti.
In più, in questi giorni, anche Greenpeace ha lanciato la campagna “Salva il Mare dalla Plastica!”. Attraverso il sito web, è possibile firmare una petizione per spingere il Ministro dell’Ambiente Galletti ad intervenire in maniera decisiva sull’invasione della plastica. L’occasione è propizia anche perché l’Unione Europea sta rivedendo le direttive sui rifiuti, per cui un intervento in questa fase può essere incisivo e risolutivo. Greenpeace chiede al Ministro di garantire che la revisione delle norme UE consenta agli Stati Membri di ridurre al minimo la produzione di plastica, di adottare tutte le misure utili a ridurre la produzione di plastica e imballaggi usa-e-getta e di incoraggiare le buone pratiche e l’innovazione.