SALERNO. Da tre giorni mangiano solo biscotti. Sono in viaggio da settimane, in mare aperto, tra intemperie e difficoltà. Tra loro, anche il cadavere di un bambino di tre o quattro anni, probabilmente morto annegato, quindici donne incinte e ben 172 minori, alcuni dei quali non accompagnati. Quello che prima delle otto approderà al molo […]
SALERNO. Da tre giorni mangiano solo biscotti. Sono in viaggio da settimane, in mare aperto, tra intemperie e difficoltà. Tra loro, anche il cadavere di un bambino di tre o quattro anni, probabilmente morto annegato, quindici donne incinte e ben 172 minori, alcuni dei quali non accompagnati. Quello che prima delle otto approderà al molo Manfredi, è un esercito di 990 persone straziate. Sono partiti dal Gambia alla Costa d’Avorio, dal Marocco al Sudan, dalla Guinea al Pakistan, dall’Eritrea al Kashmir, per ritrovarsi in Libia, alla mercè di scafisti che li hanno traghettati, come bestie, fin nel canale di Sicilia, dove la Siem Pilot li ha soccorsi per accompagnarli nello scalo salernitano.
Per la nave arancione che batte bandiera norvegese non è una prima volta. Sono decine gli sbarchi che hanno visto il molo Manfredi come protagonista: l’ultimo risale al 21 aprile, quando dalla nave della Guardia Costiera “Bruno Gregoretti” scesero 401 migranti. Anche questa volta Salerno non si farà trovare impreparata. La macchina dell’accoglienza è partita già nella giornata di domenica, quando ha iniziato a diffondersi la notizia del nuovo sbarco. Ieri mattina si è tenuta una riunione tecnica in Prefettura, a cui hanno preso parte enti, istituzioni e associazioni di volontariato. In primis sarà garantito un pasto agli oltre 700 uomini e 120 donne a bordo. I minori, invece, saranno accompagnati presso la struttura della Croce Rossa in via dei Carrari, dove verranno identificati ed assistiti. L’obiettivo, questa volta, è di far sostare i migranti il meno possibile sulle banchine del porto commerciale: le operazioni fotosegnaletiche, come si è visto in passato, sono infatti lunghe e bisogna tutelare una duplice esigenza. Da un lato, scongiurare il rischio che queste persone, già provate da un viaggio doloroso e pieno di difficoltà, debbano scontare i disagi della burocrazia, dall’altro consentire alla nave che li ha accompagnati fino a Salerno di poter lasciare il porto in poco tempo, senza dover necessariamente attendere l’esito delle operazioni.
Tra le ipotesi in campo c’è anche quella di trasferire i migranti direttamente nelle sedi che sono state concordate dalle prefetture, cioè in Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino, Veneto, Emilia Romagna. In Campania ne resteranno circa un centinaio e verranno collocati nelle strutture adibite, dopo un primo ristoro affidato ai volontari della Croce Rossa. Preventivamente i medici dell’Asl dovranno valutare le loro condizioni di salute: durante l’ultimo sbarco, infatti, furono molti i migranti che necessitarono di cure mediche: alcuni presentavano delle ferite, altri accusavano difficoltà a camminare, molti avevano delle ustioni dovute alla lunga esposizione al sole e furono trasportati all’ospedale Ruggi così come alcune donne incinte. Questa volta ce ne sono quindici e sarà necessario vagliare con attenzione il loro quadro clinico ed eventualmente disporne il ricovero presso strutture attrezzate. Direttamente coinvolto nell’assistenza il direttore dei servizi sociali del Comune Rosario Caliulo che con il consigliere Paola De Roberto ha allertato anche le associazioni di volontariato presenti sul territorio. In prima linea Venite Libenter, il gruppo presieduto da Rossano Daniele Braca che, via facebook, ha lanciato un appello affinché i salernitani possano dimostrare concretamente la loro solidarietà: «Per gli imminenti sbarchi stiamo lanciando una raccolta straordinaria di abiti. Eccezionalmente apriremo la Banca degli Abiti anche oggi dalle 15.30 alle 17.30, oltre ai soliti mercoledì e giovedì – scrive – Ci occorrono esclusivamente: biancheria intima, tute sportive, t-shirt e bermuda, ciabatte, scarpe estive possibilmente nuovi o in ottime condizioni». Il numero dei migranti in arrivo è infatti imponente, probabilmente si tratta dello sbarco più importante che ha registrato lo scalo salernitano negli ultimi anni e, anche per questo, c’è bisogno del contributo di tutti. Intanto sono già partite le attività investigative delle forze dell’ordine per verificare la presenza di eventuali scafisti e ricostruire il tragitto compiuto dagli extracomunitari prima di arrivare nel canale di Sicilia.
DI BARBARA CANGIANO LA CITTA DI SALERNO