Il consorzio Consac lancia l’allarme: in Cilento e Diano è già crisi idrica. Timori per l’ordine pubblico

31 maggio 2017 | 17:23
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Il consorzio Consac lancia l’allarme: in Cilento e Diano è già crisi idrica. Timori per l’ordine pubblico

Non era presente alcun rappresentante della Regione Campania all’incontro tenutosi ieri mattina in Prefettura a Salerno, convocato per discutere del problema della carenza idrica. Un incontro che era stato chiesto da Consac, gestore idrico con sede a Vallo della Lucania, per discutere della gravi crisi del servizio idropotabile che sta già interessando diversi comuni del […]

Non era presente alcun rappresentante della Regione Campania all’incontro tenutosi ieri mattina in Prefettura a Salerno, convocato per discutere del problema della carenza idrica. Un incontro che era stato chiesto da Consac, gestore idrico con sede a Vallo della Lucania, per discutere della gravi crisi del servizio idropotabile che sta già interessando diversi comuni del Cilento e del Vallo di Diano ed è destinata ad aggravarsi con l’avvento della stagione estiva. La riunione è stata aggiornata ad altra data. Il referente di Consac, l’ingegnere Felice Parrilli, non ha mancato comunque di riassumere al vice prefetto Forlenza e al componente della Protezione civile regionale intervenuto il fenomeno attualmente in atto: una scarsità di acqua dovuta principalmente all’assenza di piogge. Ha manifestato che «sarebbero necessari mirati interventi da parte degli Enti preposti, tra cui la possibilità di attingere dalla sorgente del Faraone» riducendo la percentuale del minimo deflusso vitale. Ma «tale ipotesi – si legge nel verbale stilato al termine dell’incontro – al momento è da escludere in mancanza di un esplicito intervento regionale». Consac e Asis – che gestiscono in totale oltre cento comuni del Cilento, del Vallo di Diano e del Salernitano in genere – da tempo hanno lanciato l’allarme, che finora resta inascoltato da parte degli Enti sovracomunali così come dai cittadini, che in molti casi ancora continuano a utilizzare acqua potabile anche per usi impropri. Consac, tra gli altri, ha diramato un avviso dove elenca una serie di operazioni per ridurre gli sprechi. Tra queste: preferire la doccia al bagno, chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti, preferire il lavaggio a mano dei piatti piuttosto che in lavastoviglie. Accorgimenti tanto più importanti perché si annuncia un’estate all’insegna di problemi idrici a causa di un autunno e un inverno poco piovosi, problemi che potrebbero toccare l’apice nei mesi di luglio e agosto. Asis ha già ridotto nei comuni serviti la quantità di risorsa idrica fornita: per i comuni approvvigionati tramite l’acquedotto basso Sele (Agropoli, Capaccio, Castellabate e altri) si è passati da 1.650 litri al secondo a 1.450 litri. Consac non è da meno: nei giorni scorsi, ha inviato alla Regione una comunicazione, nella quale pone in risalto che «il pluviometro regionale riporta altezze di pioggia con una riduzione di circa il 40 per cento rispetto alla media ventennale» mentre «la disponibilità sorgentizia è scesa del 48 per cento». Allo stato attuale, Consac riesce a sopperire alla carenza sorgentizia mediante l’utilizzo di impianti elettromeccanici, normalmente impiegati nel solo periodo estivo emergenziale, per l’emungimento di acqua dalle falde profonde. Tuttavia, tenuto conto della vocazione del territorio gestito, «a breve si registrerà un notevole afflusso turistico, che corrisponderà ad un incremento esponenziale del fabbisogno idropotabile». Quindi il consorzio ha lanciato l’allarme, rappresentando che a causa della mancanza di risorsa idrica che si verificherà, si temono persino «problemi di ordine pubblico, oltre che ripercussioni negative sulle condizioni igienico-sanitarie». Quindi è stato chiesto alla Regione di adottare una serie di azioni tampone: riduzione temporanea dei prelievi per consumi agricoli e idroelettrici; invito ai sindaci ad adottare ordinanze per introdurre divieti di usi diversi dal potabile; coinvolgimento degli organi di Protezione civile affinché venga predisposto un piano di azione volto a interventi di assistenza alle popolazioni interessate da prolungate interruzioni del servizio idropotabile. (La Città)