Il sogno di Guida e altri editori, un nuovo salone del libro a Napoli. In pochi giorni raccolte già 12.000 firme. Domani tutti al Gambrinus

23 maggio 2017 | 19:00
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Il sogno di Guida e altri editori, un nuovo salone del libro a Napoli. In pochi giorni raccolte già 12.000 firme. Domani tutti al Gambrinus

Dodicimila firme in pochi giorni sanno di buona partenza. Il numero dà la cifra del consenso (iniziale) all’idea messa in campo dal neonato comitato Liber@Arte: un nuovo salone del libro a Napoli, sette anni dopo il disastroso naufragio di “Galassia Gutenberg”. Promotore principale l’editore Diego Guida, sostenitori della primissima ora Alessandro Polidoro e Rogiosi. Insieme […]

Dodicimila firme in pochi giorni sanno di buona partenza. Il numero dà la cifra del consenso (iniziale) all’idea messa in campo dal neonato comitato Liber@Arte: un nuovo salone del libro a Napoli, sette anni dopo il disastroso naufragio di “Galassia Gutenberg”. Promotore principale l’editore Diego Guida, sostenitori della primissima ora Alessandro Polidoro e Rogiosi. Insieme domani alle 18 al Gambrinus proporranno una “chiamata alle armi” a partecipazione libera. Per chi lavora nell’editoria, trasversalmente ai ruoli, dagli autori ai tipografi. E per chiunque voglia promuovere e sostenere la lettura. Si cercano idee per riempire un contenitore solo in parte delineato. «La città – spiega Guida – non può restare ancora a lungo orfana di una necessaria occasione di confronto rivolta al mondo dell’editoria. Siamo convinti che sia improduttivo continuare a combattere singolarmente una battaglia che accomuna tutti. Per diverso tempo abbiamo chiesto l’aiuto delle istituzioni, non abbiamo fatto breccia e ora ripartiamo dal basso. Vogliamo organizzare una rassegna che diventi un’opportunità di scambio culturale e commerciale per il territorio nel segno dei libri. Viviamo una fase complessa, a voler contare le librerie partenopee ancora aperte si superano a stento le quindici unità. E la maggioranza appartiene a colossi, come Feltrinelli e Mondadori. Un paradosso per Napoli, che fornisce in quantità autori apprezzatissimi anche all’estero». Si guarda a modelli semplici ma di successo. «Pensiamo al 23 aprile di Barcellona, quando gli innamorati si regalano un romanzo e una rosa e festeggiano così la giornata del libro. E ovviamente anche a grandi manifestazioni come i saloni di Torino e Milano, anche se si fanno la guerra perdendoci entrambi. Esattamente l’opposto del modello collaborativo che desideriamo adottare per la nostra iniziativa. Non ci saranno leader né “schiavetti”, nessuno primeggerà. Il principio sarà nella domanda: agiamo assieme o affondiamo tutti?». Tra i nomi già assoldati lo scrittore Maurizio de Giovanni, il produttore di “Teatri Uniti” Angelo Curti, lo scultore Lello Esposito. E tanti gli invitati all’appuntamento. «La Compagnia delle Opere, la Banca Bcc, la Fondazione Premio Napoli, l’Associazione Librai Italiani, Valeria Parrella e Pier Luigi Razzano dell’Altra Galassia, la tipografia Giannini e le dodicimila persone che hanno firmato l’appello del comitato». Tutto ancora da stabilire ma con qualche certezza. «Non scopiazzare gli altri festival – continua Guida – e imparare dal passato. Una delle ragioni del fallimento di Galassia Gutenberg è stata l’assoluta assenza di editori e scrittori. Non c’era curiosità a frequentare una fiera di stand e bancarelle, dove mancavano le condizioni basilari per innescare vere relazioni tra gli attori del settore per consegnare un manoscritto, informarsi sui diritti d’autore, scovare un talento». Ulteriore obiettivo? «Far dialogare le diverse espressioni della creatività napoletana perché dal teatro alla musica, dal cinema alla letteratura vantiamo le personalità più seguite in Italia».(la Repubblica)