L’invito di Papa Francesco alla festa per i 150 anni dell’Azione Cattolica: «I cattolici entrino in politica, ma quella grande»
I cattolici entrino in politica, ma «nella grande politica», quella «con la maiuscola». È un invito inedito, e allo stesso tempo un’indicazione di valore, quello che papa Francesco ha rivolto agli aderenti all’Azione Cattolica, che in oltre 70.000 hanno affollato ieri piazza San Pietro per l’udienza papale in occasione dei 150 anni dalla nascita. Mai […]
I cattolici entrino in politica, ma «nella grande politica», quella «con la maiuscola». È un invito inedito, e allo stesso tempo un’indicazione di valore, quello che papa Francesco ha rivolto agli aderenti all’Azione Cattolica, che in oltre 70.000 hanno affollato ieri piazza San Pietro per l’udienza papale in occasione dei 150 anni dalla nascita. Mai il Pontefice argentino aveva finora espresso un richiamo così chiaro all’impegno politico dei cattolici, ma con la postilla di non finire per cadere nelle manovre di basso profilo, nella “politichetta” dagli orizzonti limitati, nelle vuote prospettive del disinteresse per il bene comune. Come spesso gli accade nei suoi discorsi, le parole cui affida significati più pregnanti Papa Bergoglio le pronuncia a braccio, aggiungendo passi al testo scritto. E così è stato anche per l’incontro con l’Azione Cattolica, proprio nel giorno delle primarie Pd, e al termine del quale ha potuto salutare e stringere la mano anche al sindaco di Roma Virginia Raggi. «Come è accaduto in questi 150 anni, sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico», ha detto il Papa, qui aggiungendo «mettetevi in politica, ma per favore nella grande politica, nella Politica con la maiuscola, attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale». L’uscita del Papa ha fatto il paio con quanto da lui detto sabato sera nel volo di ritorno dall’Egitto, rispondendo a una cronista francese che gli chiedeva dei cattolici d’Oltralpe divisi e disorientati al voto presidenziale e dei «populismi demagogici» da lui denunciati con forza («non aiutano a consolidare la pace e la stabilità») all’università Al-Azhar. Parlando dei migranti che «spaventano l’Europa», Bergoglio ha infatti detto che «è un problema che si deve studiare bene, anche riflettere sulle opinioni, ma oneste: la discussione politica sia con la maiuscola, una grande politica». E in un panorama politico italiano in cui i cattolici sono da molto tempo disseminati nelle varie forze, se qualcuno ritiene che il Papa pensi a un partito unico la risposta è sicuramente no. «Parlando dei cattolici in uno dei raduni qui, salutando la gente – ha raccontato sempre sabato sera – uno mi ha detto: “Ma perché non pensa alla politica alla grande?”. Cosa vuol dire? “Fare un partito dei cattolici!” Questo signore è buono ma vive nel secolo scorso…». All’Azione Cattolica ieri Francesco ha riservato battute: «Avere una bella storia alle spalle non serve per camminare con gli occhi all’indietro, non serve per guardarsi allo specchio, non serve per mettersi comodi in poltrona! Non dimenticate questo: non camminate con gli occhi all’indietro, farete uno schianto! Non guardatevi allo specchio! In tanti siamo brutti, meglio non guardarsi! E non mettetebi in poltrona, questo ingrassa e fa male al colesterolo!». (La Città di Salerno)