Manchester, la foto dell’attentatore nella notte della strage Sale a 11 numero persone finite in manette

28 maggio 2017 | 11:58
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Manchester, la foto dell’attentatore nella notte della strage Sale a 11 numero persone finite in manette

La polizia di Manchester ha diffuso nuove immagini, prese da una telecamera di sorveglianza a circuito chiuso, di Abedi nella notte in cui commise l’attacco. Le fotografie mostrano il kamikaze con indosso scarpe da ginnastica, in jeans con giacca scura e berretto da baseball. Sulle sue spalle sono visibili le cinghie di un zaino. Il […]

La polizia di Manchester ha diffuso nuove immagini, prese da una telecamera di sorveglianza a circuito chiuso, di Abedi nella notte in cui commise l’attacco. Le fotografie mostrano il kamikaze con indosso scarpe da ginnastica, in jeans con giacca scura e berretto da baseball. Sulle sue spalle sono visibili le cinghie di un zaino. Il capo della polizia di Manchester, Ian Hopkins e Neil Basu, deputy assistant commissioner di Scotland Yard, hanno sollecitato chiunque avesse informazioni sui movimento di Abeli negli ultimi giorni prima della strage a contattare la polizia. Secondo Sky News la polizia avrebbe inoltre scoperto l’appartamento nel centro di Londra nel quale potrebbe essere stato assemblato l’ordigno usato per l’attentato.

Ieri la Greater Manchester Police ha effettuato altri due arresti nell’ambito delle indagini sull’attentato all’Arena di Manchester portando così ad 11 il totale degli arrestati. Si tratta due giovani di 20 e 22 anni. Lo riferisce L’Independent. Nel corso di una serie di incursioni nell’area cittadina di Cheetam Hill la polizia di Manchester ha eseguito un’esplosione controllata.

Nessuna ‘vendetta’ a caldo. La strage di Manchester è stata preparata meticolosamente e covata per un anno nella mente di Salman Abedi: il 22enne figlio di ex rifugiati politici libici in Gran Bretagna che lunedì si è fatto esplodere all’uscita del concerto d’Ariana Grande uccidendo 22 persone (7 i bambini), lasciandone altrettante sospese fra la vita e la morte e ferendone decine.

Le indagini non sono ancora riuscite a dare scacco matto a tutti i componenti della cellula che si presume abbia agito, ma sembrano aggiungere un tassello ogni giorno che passa. Si stempera intanto – anche al sole del G7 di Taormina, dove Theresa May incassa il sostegno di Donald Trump e degli altri leader – la tensione tra Gran Bretagna e Usa dopo la ripetuta divulgazione ai media da parte di 007 americani di informazioni riservate d’intelligence condivise fra alleati. E le successive scuse di Washington.

Quanto al filone principale dell’inchiesta, il Times rivela che Abedi e chi lo ha aiutato avevano pianificato tutto. Un conto bancario era stato aperto e lasciato ‘dormiente’ già un anno fa, per essere poi usato per acquistare il materiale necessario a seminare la morte. E da mesi era stato affittato l’appartamento individuato come covo e luogo d’assemblaggio dell’ordigno fatale: una cosiddetta bomba all’acetone, imbottita di Tatp, esplosivo instabile, ma micidiale conosciuto come ‘la madre di Satana’ e divenuto atroce ‘biglietto da visita’, da Parigi a Bruxelles, delle missioni assassine di molti seguaci e simpatizzanti dell’Isis. Quello stesso Isis che giusto oggi è tornato a farsi sentire in un appello alla “guerra totale in Europa” rivolto agli adepti in occasione del Ramadan. Non senza parole di lode per il massacro in Inghilterra: indicato ad esempio di “lavoro” ben fatto ed “efficace” contro un obiettivo, “i cosiddetti innocenti e civili”, rivendicato come meritevole di “ricompensa” da parte di Allah dopo “il martirio”. Che il Califfato abbia ispirato o solo benedetto a posteriori il massacro di lunedì, del resto, poco importa. Ciò che conta è la natura ‘professionale’ dell’operazione, confermata ormai un po’ da tutto il contesto e da tutte le fonti informate.

SAFFIE, LA VITTIMA PIU’ GIOVANE AVAVE APPENA 8 ANNI

‘Abedi si unì a padre in rivolta anti-Gheddafi’ – Risale al 2011 il primo viaggio di Salman Abedi in Libia, quando il futuro terrorista autore della strage alla Manchester Arena – non ancora maggiorenne – si unì al padre Ramadan, vecchio oppositore di Gheddafi, rimpatriato dalla Gran Bretagna per partecipare alla rivolta contro il regime di Tripoli sostenuta da Londra e da Parigi. Lo rivela un amico di famiglia citato dalla Bbc, aggiungendo che Salman, approfittò delle “vacanze scolastiche” per compiere la missione. Successivamente il giovane tornò a Manchester per diplomarsi alla Burnage Academy for Boys, riferiscono ancora i media britannici, prima d’iscriversi nel 2013, 18enne, alla Salford University, nella facoltà di ‘business and management’. E più tardi di abbandonare gli studi universitari a metà.

Una foto di Salman El Abedi, autore della strage

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ANSA