Milano. Madonnina oltraggiata in via Gadames, spunta un volantino osceno con frasi ingiuriose contro la Vergine
Milano. E’ ormai da quasi una settimana che una statua della Madonnina continua a rimanere esposta nell’ormai noto palazzo di via Gadames (zona viale Certosa), imbavagliata e affiancata a striscioni offensivi. E intanto ancora nessuna novità su un eventuale sgombero da parte degli occupanti, un gruppo di anarchici squatter che negli ultimi giorni hanno anche […]
Milano. E’ ormai da quasi una settimana che una statua della Madonnina continua a rimanere esposta nell’ormai noto palazzo di via Gadames (zona viale Certosa), imbavagliata e affiancata a striscioni offensivi. E intanto ancora nessuna novità su un eventuale sgombero da parte degli occupanti, un gruppo di anarchici squatter che negli ultimi giorni hanno anche diffuso un volantino oltraggioso zeppo di riferimenti osceni e offensivi, dal titolo “Il peccato è nello sguardo di chi giudica”. Sulla vicenda è intervenuto di nuovo Riccardo de Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione, che ieri, dopo aver diffuso immagini del volantino e della facciata del palazzo, ha attaccato il Comune: «Avevamo visto il silenzio stampa da parte di allenatori di squadre di calcio, ma da parte delle istituzioni non era ancora capitato. Questo sembra avvenire con lo stabile occupato in via Gadames: non vedo, non sento e non parlo sembra la posizione di sindaco, prefetto e questore». Lo stabile, abbandonato da sette anni, è di proprietà dei Padri Passionisti. Doveva essere ristrutturato, ma è occupato ormai da settembre. «E nessuna denuncia fatta ha avuto riscontro», prosegue De Corato. Matteo Forte, capogruppo di Milano Popolare, ha annunciato che presenterà una mozione di condanna per l’occupazione abusiva dello stabile «e per gli oltraggi pubblici e visibili a tutti che offendono la sensibilità religiosa dei milanesi». Dal Comune, finora, è intervenuto solo l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, per il quale «è sicuramente un atto negativo e bisogna provvedere. Auspico che si trovi presto una soluzione». La questione però non appare semplice, in quanto, spiegano fonti vicine alle forze dell’ordine, un intervento sul posto comporterebbe quasi sicuramente problemi di ordine pubblico, e quindi andrebbe strutturato con forze e modalità adeguate. (Avvenire)