Multe, paga solo 1 napoletano su 5. Nel 2016 incassati dal Comune 15 milioni su 78. Da riscuotere ancora quasi mezzo miliardo
Multe, profondo rosso. Solo un napoletano su cinque paga i verbali al codice della strada. Si attesta al 20 per cento l’indice di riscossione nel rendiconto 2016 che arriva domani in consiglio comunale: su 78,8 milioni di euro, il totale delle infrazioni elevate, sono stati incassati 15,8 milioni. Un trend negativo che fa crescere anno […]
Multe, profondo rosso. Solo un napoletano su cinque paga i verbali al codice della strada. Si attesta al 20 per cento l’indice di riscossione nel rendiconto 2016 che arriva domani in consiglio comunale: su 78,8 milioni di euro, il totale delle infrazioni elevate, sono stati incassati 15,8 milioni. Un trend negativo che fa crescere anno dopo anno la montagna di multe ancora da riscuotere: sono 479 milioni di euro i residui al 31 dicembre 2016. Un dato che costringe il collegio dei revisori del Comune, nel parere allegato al rendiconto, a “osservare una notevole difficoltà nel recupero delle entrate da sanzioni al codice della strada”. Sono le “entrate” il deficit strutturale del bilancio comunale. E i verbali la fanno da padrona. C’è da considerare che tra il 2012 e il 2013 l’ex giunta de Magistris aveva già attuato una pulizia dei conti, per approvare il piano di rientro dal debito. Furono stralciati circa 850 milioni di euro di crediti difficilmente esigibili, tra cui c’erano anche le multe. Colpisce allora che a distanza di quattro anni l’ammontare dei verbali da riscuotere sia già lievitato a quasi mezzo miliardo. Esattamente l’1 gennaio 2016 erano 490 milioni, 8,6 milioni incassati nel 2016 e 2,7 milioni eliminati: per cui al 31 dicembre il totale è di 479 milioni. Nell’anno precedente – il 2015 – le sanzioni accertate furono 114 milioni, 30 milioni in più rispetto al 2016: furono riscossi 18,7 milioni, il 16 per cento. Di fatto il 2015 è stato un anno boom, mentre nel 2016 il livello di accertamento è tornato in linea con la media del Comune: 80 milioni infatti registrati nel 2014, 16,7 milioni riscossi, indice al 21 per cento. L’assessore al Bilancio Salvatore Palma ammette: «Abbiamo migliorato la riscossione in conto competenza ma non in conto residui. Va detto che la maggior parte dei residui sono diventati coattivi, una fase che non gestisce il Comune ma il concessionario della riscossione». Non va meglio per le altre entrate, tant’è che per il recupero di evasione tributaria il collegio dei revisori rivela “che non sono stati conseguiti i risultati attesi”. È il caso della tassa sull’immondizia: il recupero dei vecchi anni di imposta Tarsu/Tia/Tasi è al 5,59 per cento, ossia 2,5 milioni riscossi su accertamenti per 45 milioni di euro. «È paradossale – spiega Palma – che su alcuni tributi miglioriamo la capacità di accertamento ma non riusciamo a riscuotere: per esempio mentre l’Imu viaggia a una media del 96 per cento, sulla spazzatura la lotta all’evasione non genera entrate, anche se quest’anno siamo passati dal 20 al 40 per cento, incassandola in meno rate». Intanto ieri il Comune ha trattato un mutuo di 155 milioni con la Banca europea degli investimenti (Bei), per lavori su strade e infrastrutture. (la Repubblica)