Napoli, Champions appesa a un filo: “Ma tra un anno scudetto possibile”
Resta solo la matematica, ormai, a tenere in vita le speranze del Napoli per il secondo posto: quasi azzerate dalla salvezza conquistata ieri dal Genoa, che dunque affronterà con relativi stimoli la trasferta di domenica all’Olimpico contro la Roma. È altrettanto vero, però, che gli azzurri hanno il dovere di non lasciare nulla di intentato […]
Resta solo la matematica, ormai, a tenere in vita le speranze del Napoli per il secondo posto: quasi azzerate dalla salvezza conquistata ieri dal Genoa, che dunque affronterà con relativi stimoli la trasferta di domenica all’Olimpico contro la Roma. È altrettanto vero, però, che gli azzurri hanno il dovere di non lasciare nulla di intentato e crederci fino alla fine: per non avere, eventualmente, ulteriori rimpianti. «Stiamo giocando un grande calcio e sentiamo di meritare di più», ha sottolineato con un pizzico d’amarezza Marek Hamsik, sforzandosi comunque di dare la carica ai suoi compagni in vista degli ultimi 90’ del campionato, che si concluderà per la squadra di Sarri a Marassi, contro la Sampdoria domenica (probabilmente si giocherà alle 18). I bilanci possono e devono attendere ancora per una settimana, insomma. Ma la festa di sabato notte al San Paolo dopo la goleada con la Fiorentina ha già risollevato il morale dell’allenatore e dei suoi giocatori: promossi a pieni voti dai loro tifosi nonostante l’agrodolce epilogo della stagione, che rischia di essere molto gratificante per la qualità del gioco espresso e un po’ meno per i risultati raggiunti sul campo. Dallo spogliatoio, tuttavia, trapela già un grande ottimismo per il futuro. «Tutto questo lavoro ci dovrà portare a qualcosa di importante: presto arriverà pure per noi il momento giusto per provare a vincere, all’interno del gruppo ne siamo tutti convinti», ha infatti immediatamente rilanciato Raoul Albiol, rendendo pubblico anche lo stato d’animo dei suoi compagni. «Siamo forti e ci sentiamo uniti come una famiglia», gli ha fatto eco Kalidou Koulibaly, la cui conferma sul mercato dev’essere un punto fermo imprescindibile e la testimonianza concreta delle ambizioni del club. Gli ultrà hanno già messo il testimone nelle mani di Aurelio De Laurentiis, con uno striscione eloquente esposto sabato sera, in curva B. “Questa sarà l’estate della verità: riporta lo scudetto in questa città”. Si gioca a carte scoperte, ormai. Anche i giocatori sono sicuri che sia arrivato il momento di osare. Parola di Hamsik. «L’anno prossimo vogliamo lottare per il primo posto: abbiamo una grande squadra e stiamo eseguendo sempre meglio i dettami di Sarri», ha scritto sul suo sito internet il capitano, lasciando intendere che pure in caso di terzo posto non ci saranno dei contraccolpi negativi, per il gruppo. Sarà invece inevitabile un’estate calda: per la società sul mercato e ancora di più per i giocatori sul campo. I rinforzi dovranno infatti essere acquistati più presto possibile, in vista del fondamentale crocevia dei preliminari Champions: a metà agosto. E saranno di conseguenza accorciate pure le vacanze. Domenica c’è la Samp, ultima occasione per agguantare il secondo posto e mettere in cascina altri record: oltre a quello dei punti (83), delle vittorie in trasferta (12) e dei gol segnati (111 coppe comprese, di cui 90 in campionato. Ma fervono già i preparativi per la prossima stagione. Domani sera è previsto l’incontro a cena tra De Laurentiis e i giocatori, per i saluti di fine campionato. Il presidente ne approfitterà per rasserenare anche Sarri, che si è meritato una gratificazione e non affronterà il prossimo anno con il contratto in scadenza. Tra i due occorre chiarezza, con un’estate molto impegnativa dietro l’angolo. Il primo luglio la squadra si dovrà già ripresentare a Castel Volturno per il raduno. Il giorno dopo ci sarà invece l’amichevole al San Paolo per il trentennale del primo scudetto, con tutte le vecchie glorie e Diego Maradona: che il 5 luglio riceverà poi la cittadinanza onoraria di Napoli, in Comune. A seguire la partenza per il ritiro di Dimaro, dove gli azzurri resteranno una ventina di giorni. Il futuro è già cominciato. (la Repubblica)