Napoli. Rischio eruzione nei Campi Flegrei, 54 Comuni senza piani. Il governatore striglia i sindaci: fate presto

18 maggio 2017 | 16:09
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Napoli. Rischio eruzione nei Campi Flegrei, 54 Comuni senza piani. Il governatore striglia i sindaci: fate presto

Gli scienziati lanciano allarmi sul rischio eruzione nei Campi Flegrei ma alcuni sindaci continuano ad accumulare ritardi nella preparazione dei piani di emergenza. Ieri lo ha confermato anche il governatore Vincenzo De Luca, durante la cerimonia di consegna di 120 mezzi alla Protezione civile nel centro operativo di San Marco Evangelista, in provincia di Caserta. […]

Gli scienziati lanciano allarmi sul rischio eruzione nei Campi Flegrei ma alcuni sindaci continuano ad accumulare ritardi nella preparazione dei piani di emergenza. Ieri lo ha confermato anche il governatore Vincenzo De Luca, durante la cerimonia di consegna di 120 mezzi alla Protezione civile nel centro operativo di San Marco Evangelista, in provincia di Caserta. «Vogliamo costringere tutti i Comuni a dotarsi di un piano di protezione civile – ha spiegato – lo abbiamo definito per il 90%, c’è un 10% di Comuni ancora in ritardo, cercheremo per l’estate di completare tutto. Intanto abbiamo individuato le vie di fuga e le aree di prima accoglienza». E se Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio vesuviano, ribadisce che «per ora non cambia nulla e il livello di allerta resta giallo come dal 2012 ad oggi», tuttavia il governatore sottolinea l’importanza di farsi trovare preparati a ogni evenienza. «È un lavoro che dobbiamo fare in maniera seria – aggiunge De Luca – perché in questi casi ci sono migliaia di vite a rischio, non dobbiamo fare propaganda ma essere una grande organizzazione e mi pare che stiamo dimostrando di essere una realtà all’avanguardia». Il riferimento è proprio alla struttura di protezione civile regionale che da ieri si è arricchita di centoventi nuovi mezzi consegnati ai volontari. Resta però il nodo dei ritardi nei Comuni, annosi e inaccettabili in un territorio ad alto rischio come Napoli e l’area flegrea. Ritardi che si ripercuotono anche sul Piano di evacuazione regionale che potrà essere completato solo quando arriveranno i piani dal 100% dei Comuni campani. Quanti sono i ritardatari? Cinquantaquattro, numero sufficiente per far inceppare la macchina organizzativa della Protezione civile. Tra l’altro appare assurdo che due dei Comuni lumaca si trovino proprio nell’area flegrea, attualmente interessata dalla crisi vulcanica. Intanto, il Coas (Coordinamento associazioni area Flegrea- Giuglianese) tramite l’avvocato Roberto Ionta ha inviato diffide alla Protezione civile nazionale e regionale «perché in base ai risultati degli ultimi studi scientifici decidano il livello arancione per la zona Flegrea». Spiega Ionta: «Con questa iniziativa intendiamo scuotere le autorità da quello che ci appare un torpore pericoloso per tutti noi cittadini». Infine, proprio ieri in Senato è passato il cosiddetto «bloccaruspe », il disegno di legge fortemente caldeggiato dal senatore Ciro Falanga di Ala. Un provvedimento che stabilisce l’abbandono del criterio cronologico per gli abbattimenti delle case abusive ed entra nel merito. Per migliaia di proprietari di piccole case abusive in Campania si tratta nei fatti di un condono, perché gli abbattimenti dovranno riguardare prima i cosiddetti ecomostri, poi gli immobili in aree a rischio idrogeologico, quelli realizzati per fini speculativi e solo dopo si passerà ai cosiddetti «abusi per necessità». Per Falanga si tratta di «un provvedimento di giustizia sociale di cui rivendico fortemente il merito». Così come gli esponenti di Forza Italia che parlano apertamente di «vittoria», anche se il provvedimento dovrà ora passare alla Camera in quarta lettura. E agli ambientalisti che fanno notare il rischio di incoraggiare nuovi abusi, Falanga replica che «è compito delle forze dell’ordine e dei Comuni intervenire per tempo». Marco Di Lello del Pd però raffredda gli entusiasmi degli azzurri e di Falanga e spiega: «Le norme attualmente in discussione a Palazzo Madama sono sostanzialmente inutili ma alimentano aspettative infondate nei proprietari di case abusive e propaganda elettorale. Mi auguro che stampa e tv con un’operazione verità spieghino bene che l’ex ddl Falanga di oggi, infatti, non ha alcun carattere prescrittivo per le Procure che si occupano di abusivismo edilizio e quindi nessun abusivista potrà contare sulla impunita promessa». Vero, ma di fatto con la nuova legge i piccoli abusi passeranno in fondo alla graduatoria degli abbattimenti e, siccome sono centinaia di migliaia, sarà difficile per non dire impossibile che vengano perseguiti. (Corriere del Mezzogiorno)