Nel Cilento il comparto extralberghiero piace all’86,8% dei turisti. Successo per affittacamere, case vacanza e locazioni estive
La soddisfazione generale delle persone che nel 2016 hanno soggiornato nelle strutture ricettive del Cilento si attesta al 31 dicembre 2016 con l’86,8% di sentiment positivo. E a sorpresa il comparto extralberghiero al confronto con quello alberghiero registra migliori livelli di soddisfazione degli ospiti: 88,5% del primo contro l’85,4% del secondo. Il dato è risultato […]
La soddisfazione generale delle persone che nel 2016 hanno soggiornato nelle strutture ricettive del Cilento si attesta al 31 dicembre 2016 con l’86,8% di sentiment positivo. E a sorpresa il comparto extralberghiero al confronto con quello alberghiero registra migliori livelli di soddisfazione degli ospiti: 88,5% del primo contro l’85,4% del secondo. Il dato è risultato dall’analisi eseguita da Travel Appeal, una start up fondata nel 2014 da Mirko Lalli, che ha ideato un sistema per analizzare, attraverso i big data, la reputazione digitale di hotel e altri tipi di aziende turistiche. La società tra l’altro è stata scelta da UniCredit come partner per il piano sul turismo “UniCredi4Tourism”, dopo che lo stesso istituto è entrato nel capitale societario con 100.000 euro, in compartecipazione con H-Farm Ventures. I big data presi in considerazione includono tutto quello che un’azienda turistica produce in rete relativamente alla propria attività, come viene percepito dal mercato ma anche quanto è brava a raccontarsi sul web e a generare contenuti che possano convincere i turisti a sceglierla. In particolare, l’analisi in questione è stata fatta su 485 strutture ricettive del territorio appartenenti a 14 principali comuni del Cilento con flusso turistico incidente e su 25.908 contenuti dentro i quali sono state rilevate 145.256 opinioni espresse su diversi aspetti dell’esperienza di soggiorno. A far prevalere il sentiment positivo verso l’offerta extralberghiera sono la percezione delle camere e dei servizi. Unico punto a favore dell’offerta alberghiera è rappresentato dalla percezione dei costi. Considerando i Paesi dai quali proviene il maggior numero di recensioni, gli ospiti più soddisfatti risultano gli inglesi (86,2%), seguiti dagli italiani (85,9%), svizzeri (82,4%) e francesi (81,7%). I punti di forza restano accoglienza (93,1%), posizione (92,7%) e cibo (85,5%). «L’elemento cardine e distintivo della nostra categoria è il “fattore umano”, l’incontro virtuoso tra Host e Guest, tra Made in Italy e globalizzazione – commenta Carlo La Via, segretario nazionale dell’Anbba, l’associazione nata nel 1999, che rappresenta i gestori di bed&breakfast, affittacamere, case per vacanza e locazioni turistiche – È per questo che la nostra ospitalità è alternativa a quella alberghiera, non sostitutiva. Un concetto che non è ancora ben chiaro né alle istituzioni né agli albergatori stessi. Sarebbe molto più costruttivo che, anziché ostacolare la nostra crescita, si creassero le condizioni per un coordinamento comune delle azioni». (Corriere del Mezzogiorno)