Parma. Mazzette in corsia, medici finiscono in cella. Tra gli indagati anche un importante dirigente sanitario pubblico

9 maggio 2017 | 17:50
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Parma. Mazzette in corsia, medici finiscono in cella. Tra gli indagati anche un importante dirigente sanitario pubblico

Parma. Sperimentazioni illegittime su pazienti ignari, medici corrotti per «interessi commerciali» e tra gli indagati anche un «importante dirigente sanitario pubblico», il professor Guido Fanelli, ritenuto il «perno del sistema corruttivo». È quanto emerge dall’inchiesta ’Pasimafi’ (dal nome di uno yacht) sul settore farmaceutico che ha portato a 19 arresti. L’«importante dirigente sanitario pubblico», spiegano […]

Parma. Sperimentazioni illegittime su pazienti ignari, medici corrotti per «interessi commerciali» e tra gli indagati anche un «importante dirigente sanitario pubblico», il professor Guido Fanelli, ritenuto il «perno del sistema corruttivo». È quanto emerge dall’inchiesta ’Pasimafi’ (dal nome di uno yacht) sul settore farmaceutico che ha portato a 19 arresti. L’«importante dirigente sanitario pubblico», spiegano i Nas senza citare esplicitamente il nome, è «l’estensore tecnico della legge sulla terapia del dolore del 15 marzo 2010, n. 38 e titolare di una pluralità di incarichi a livello nazionale e regionale, con potestà decisionale in materia di ricerca scientifica/terapeutica, raccolta dati e sperimentazioni cliniche e educazione continua medica (Ecm)». Sarebbe lui, secondo gli investigatori, «il perno di un articolato sistema corruttivo realizzato per incamerare somme di denaro e beni di ingente valore, attraverso l’asservimento delle relative funzioni pubbliche agli interessi commerciali di alcune case farmaceutiche interessate a creare una propria zona di influenza su pubblici ufficiali per la promozione e la diffusione illecita dei relativi prodotti farmaceutici». Le indagini, «sviluppate con l’ausilio di approfondite indagini tecniche e patrimoniali», avrebbero accertato che «presso i consessi e le strutture controllate dal citato dirigente (commissione nazionale, Università di Parma ovvero centri regionali di eccellenza nella trattazione della terapia del dolore) venivano valorizzate e condotte sperimentazioni cliniche illegittime su ignari pazienti (con oneri a carico del Ssn) e sviluppate ricerche e raccolte di dati strumentali ai fabbisogni delle industrie, soprattutto con finalità di promozione e divulgazione dei relativi prodotti farmaceutici, avvalendosi della collaborazione di un dirigente compiacente del Ministero della Salute». Non solo, «i congressi medici organizzati direttamente o indirettamente dal medesimo dirigente a titolo di Ecm, in violazione delle disposizioni di legge, erano di fatto pilotati e sostenuti economicamente da gruppi di operatori del settore (imprese farmaceutiche, produttori di dispositivi, informatori farmaceutici) interessati ad acquisire importanti quote di mercato attraverso il privilegio corruttivo piuttosto che la leale concorrenza». Per mascherare l’afflusso di denaro, sempre secondo le indagini, «venivano allestite una serie di attività commerciali fittizie le quali, attraverso prestanomi non direttamente riconducibili al medico ma dallo stesso controllate, erano in grado di incamerare e monetizzare le somme elargite dalle ditte farmaceutiche, attraverso l’emissione di documentazione fittizia». (La Città di Salerno)