PONTECAGNANO FAIANO Parla la 12enne “venduta” «Mai sesso con l’anziano»

2 maggio 2017 | 09:20
Share0
PONTECAGNANO FAIANO Parla la 12enne “venduta”  «Mai sesso con l’anziano»

PONTECAGNANO FAIANO. Tanta rabbia. Per quella madre che accusa di averla abbandonata, facendola crescere con nonni e zii e a volte portandosela dietro in case di sconosciuti e lasciandola sola in una stanza. Ma nel racconto fatto ieri mattina al gip dalla 12enne di Pontecagnano, che secondo la Procura la mamma avrebbe venduto a un […]

PONTECAGNANO FAIANO. Tanta rabbia. Per quella madre che accusa di averla abbandonata, facendola crescere con nonni e zii e a volte portandosela dietro in case di sconosciuti e lasciandola sola in una stanza. Ma nel racconto fatto ieri mattina al gip dalla 12enne di Pontecagnano, che secondo la Procura la mamma avrebbe venduto a un pedofilo, non vi è la conferma della prostituzione minorile ipotizzata dagli inquirenti. Anzi la bambina nega di avere mai avuto rapporti sessuali con l’82enne indagato e smentisce pure che la madre glielo abbia proposto in maniera esplicita. Il suo livore – messo nero su bianco in quel “ti odio, devi restare in galera” che le ha scritto pochi giorni fa in una lettera mai recapitata – sarebbe legato ai brutti ricordi dell’infanzia, quando la donna (lei stessa con un trascorso difficile) non si sarebbe presa cura di lei.
Saranno però le perizie psicologiche tuttora in corso a concludere l’incidente probatorio svoltosi ieri davanti al giudice delle indagini preliminari Stefano Berni Canani, che ha ascoltato la ragazzina alla presenza degli psicologi e della curatrice Viviana Caponigro. C’era anche la mamma, difesa dall’avvocato Simona Sica e in carcere dal 31 gennaio. Ha ascoltato turbata le parole della figlia, cercando di avere con lei un contatto che al momento, però, non le è consentito. Nei giorni scorsi aveva provato a raggiungerla con una lettera, intercettata dalla polizia penitenziaria: «Quello che ho fatto – le diceva – l’ho fatto solo per evitare che chi ti ha fatto male potesse rifarlo». Ieri quella frase è stata spiegata con la convinzione che l’anziano volesse davvero abusare della bambina, per questo la 31enne lo avrebbe provocato cercando di farlo venire allo scoperto e capire cosa avesse in mente. Si spiegherebbero così, al secondo la difesa, quelle telefonate in cui sembra offrire in vendita la figlia all’amico di famiglia e che, intercettate nel corso di un’altra indagine, hanno fatto scattare l’allarme. Sempre per stanare l’82enne avrebbe camuffato la voce, fingendo di essere la 12enne e offrendosi di incontrarlo. Ieri la bambina ha confermato di non essere lei al telefono e ha chiesto di poter lasciare la comunità di accoglienza per tornare in quella che da sempre considera la sua casa: l’abitazione dei nonni materni. «Fatemi tornare da loro – ha detto – o almeno fatemi stare con la mia sorellina», la bimba di sette mesi che ora è in carcere con la madre e su cui il Tribunale per i minorenni deciderà a breve.

DI CLEMY DE MAIO LA CITTA