Salernitana verso il derby. Sfumati i playoff l’ultima soddisfazione è battere l’Avellino all’Arechi
The last but not the least. L’ultima gara, ma non la meno importante, anzi. La classifica lascia pensare ad altro, ad una sfida in cui le motivazioni possono venir meno. Ma la verità è un’altra. Perché adesso che i sogni playoff sono andati in frantumi resta comunque qualcosa a cui aggrapparsi. Il calore dei propri […]
The last but not the least. L’ultima gara, ma non la meno importante, anzi. La classifica lascia pensare ad altro, ad una sfida in cui le motivazioni possono venir meno. Ma la verità è un’altra. Perché adesso che i sogni playoff sono andati in frantumi resta comunque qualcosa a cui aggrapparsi. Il calore dei propri tifosi – innanzitutto – che una sfida contro l’Avellino non vorrebbero perderla mai. La prevendita è partita in mattinata (alle 10) ma nonostante i restanti 180’ non potranno regalare nulla se non sei “semplici” punti, questa gara ha sempre un sapore speciale. Sarà giornata granata ed è più che lecito attendersi spalti gremiti, entusiasmo alle stelle e spettacolo, non solo in campo. Perché a questo punto della stagione, per la Salernitana è praticamente solo una questione d’onore, di supremazia, di rivalità antiche e di sfottò che potranno essere prolungati. E poi c’è di mezzo l’orgoglio, senza dimenticarsi che un derby è sempre una partita a sé, s’allontana dai canoni tradizionali e regala storie ed emozioni diverse che possono ridisegnare l’umore di una piazza che aveva cominciato a sperare nel post season. Stadio Arechi, sabato 13 maggio, ore 15: la Salernitana gioca per la maglia, niente di più. Ha in mano parte del destino di un torneo che può decidere in un modo o nell’altro. I cugini dell’Avellino fanno a spallate per evitare la retrocessione, i granata proveranno a rovinargli un week end e costringerli ad altri 90’ di patemi e sofferenze in cui giocarsi tutto. La Salernitana sa bene cosa vuol dire ritrovarsi in una situazione simile. L’ha provato sulla propria pelle lo scorso anno, perdendo al “Partenio” di misura (1-0, gol di Trotta ). Erano tempi diversi, certo, ma aprire il girone di ritorno con una sconfitta nel derby fa sempre male. L’Avellino navigava nelle zone alte della classifica; la Salernitana, penultima, faceva il carico di rimpianti e cominciava ad arrendersi all’idea di poter vivere una stagione serena. Oggi l’obiettivo è semplice, dichiarato anche da Bollini: «La stagione non è ancora finita, abbiamo ancora altre due partite importanti da giocare, dobbiamo sbagliare il meno possibile ed onorare la maglia. Dobbiamo avere lo stesso spirito dei nostri tifosi, encomiabili». Dopo qualche scaramuccia per qualche fischio proveniente dagli spalti, il tecnico adesso ha le idee ben chiare. Vuole vincere a tutti i costi. Per i suoi tifosi, con i quali sembra ormai essere entrato in sintonia, e per convincere la proprietà – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che merita la conferma per giocarsi le proprie carte dal primo giorno di ritiro. Prima di intavolare discorsi sul futuro però c’è l’Avellino, poi la sfida al Perugia. Bollini vuole preparare lo scherzetto agli irpini e poi tenterà di ripetersi al Curi. Vincere anche lì potrebbe significare promozione diretta per le prime tre della classe perché togliendo i tre punti agli umbri c’è la seria possibilità che davanti si allunghi ulteriormente. Due sgambetti per un finale di stagione all’altezza delle recenti ambizioni. Anche perché forse fare bottino pieno significherebbe – oltre alla conferma – ritrovarsi con qualche rimpianto in meno per non aver centrato l’ottava piazza. (La Città di Salerno)