Salerno. Contro il lavoro festivo blitz di Sinistra Italiana al centro commerciale “Le Cotoniere” di Fratte
Salerno. «Nessuno può essere obbligato a lavorare nei giorni festivi, come afferma in via definitiva anche una recente sentenza della Corte di cassazione. È ormai dimostrato che tenere aperti i negozi nei giorni festivi non ha affatto rilanciato i consumi. Eppure anche quest’anno registriamo, oltre alle domeniche, le aperture del 25 aprile e del primo […]
Salerno. «Nessuno può essere obbligato a lavorare nei giorni festivi, come afferma in via definitiva anche una recente sentenza della Corte di cassazione. È ormai dimostrato che tenere aperti i negozi nei giorni festivi non ha affatto rilanciato i consumi. Eppure anche quest’anno registriamo, oltre alle domeniche, le aperture del 25 aprile e del primo maggio». Lo scrivono in una nota i segretari provinciali di Sinistra Italiana, Rosita Gigantino e Franco Mari che ieri mattina hanno effettuato un blitz al centro commerciale “Le Cotoniere” a Fratte esponendo due striscioni: “No al lavoro festivo” e “Diritto al risposo”. «Non si può lavorare per settimane senza sosta – spiegano in una nota – senza un giorno di riposo, senza tempo libero da dedicare a se stessi e alla propria famiglia. È il segno evidente del prevalere di interessi particolari a discapito dei diritti e della dignità di chi lavora. Quasi sempre approfittando del perdurare della crisi e della conseguente paura di perdere il lavoro, anche se quasi sempre precario e sottopagato». Un fenomeno acuito dalla nascita di nuovi centri commerciali «che non ha certo migliorato la situazione in provincia di Salerno. Anzi, oltre a diffondere ulteriormente la precarietà del lavoro, con le loro aperture festive – spiegano – hanno imposto un ritmo insostenibile per i normali esercenti e per i piccoli negozi di quartiere in particolare». Un blitz che ha anticipato i contenuti del primo maggio e fa seguito alla giornata sulla sicurezza sul lavoro, due momenti sostanziali per Sinistra Italiana che ha posto come epicentro del proprio impegno politico il lavoro. «Chiedere che il primo maggio torni ad essere una giornata libera dal lavoro per tutte e tutti – continua il nuovo partito della sinistra – vuol dire aprire una battaglia molto più ampia: ricostruire una cultura del lavoro che restituisca dignità e tutele per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Per questo pensiamo che vadano abolite le leggi che istituzionalizzano forme di lavoro precario a partire dal jobs act che ha precarizzato il lavoro e che vada istituito un reddito minimo garantito per rifiutare il ricatto per dare dignità e stabilità a chi vive e paga la crisi. Un territorio moderno e che guarda davvero al futuro non pensa di progredire costringendo tante lavoratrici e lavoratori a ritmi di lavoro mortificanti. Tutta questa sofferenza si può evitare e chiederemo che d’ora in poi qualsiasi programmazione tenga conto innanzitutto la dignità e i diritti di chi lavora». (La Città di Salerno)