Salerno. I residenti di via Benedetto Croce e di via Ligea denunciano fuoriuscite d’acqua dall’interno del viadotto Gatto
Salerno. Camminando lungo la salita di via Benedetto Croce, la visuale del cielo s’interrompe bruscamente per far posto a quella grigia di quel lunghissimo serpente di cemento che è il viadotto Gatto. Sembra di poterlo toccare da qui, tanto è vicino e incombente sulle case che si trovano nella zona. Temuto dagli automobilisti perché perennemente […]
Salerno. Camminando lungo la salita di via Benedetto Croce, la visuale del cielo s’interrompe bruscamente per far posto a quella grigia di quel lunghissimo serpente di cemento che è il viadotto Gatto. Sembra di poterlo toccare da qui, tanto è vicino e incombente sulle case che si trovano nella zona. Temuto dagli automobilisti perché perennemente attraversato dai camion che si dirigono al porto, con il passare degli anni è diventato anche una presenza ingombrante e inquietante per chi vive nella zona. «Ci fa paura» – conferma la signora Giuliana Cornetta, residente al numero 29 – «Quando piove perde acqua e la casa trema tutta». Timori condivisi da chi assiste quotidianamente all’incombente usurarsi di un’opera sottoposta a continue sollecitazioni per il transito dei camion merci spesso anche sovraccarichi rispetto agli standard previsti. «Questa strada fu costruita verso la fine degli anni ’70 e si vede benissimo anche a occhio nudo che si porta malissimo i suoi oltre 40 anni», conferma il signor Rubens Cornetta. «Nelle intenzioni la struttura fu realizzata secondo criteri validi ma è stata abbandonata e, senza una costante manutenzione e controlli mirati sulla staticità, è inevitabile che crei non poche ragioni di preoccupazione». Il signor Rubens ha cercato di tamponare le continue perdite d’acqua inserendo dei tappi nei buchi che si sono creati nel cemento. «Non è possibile che dobbiamo essere noi cittadini a dover provvedere con soluzioni anche approssimative. Quando piove l’acqua continua a scendere per settimane, segno evidente che non defluisce nei canali di scolo, ma entra nella pannellatura che chiude le travate, poi defluisce dai punti di giuntura e sta facendo marcire le travi interne. Inoltre – aggiunge – ogni volta che sfreccia un’auto è come se fosse un motoscafo. Non è capitato poche volte che pezzi di cemento si staccassero e precipitassero giù. Inoltre – conclude – di qui passano camion che portano carichi che superano spesso le 40 tonnellate, sovente imbottigliati in lunghissime file. Mi chiedo per quanto ancora potrà reggere?». Osservazioni dimostrate dalla vista del ferro che sta venendo fuori e dalla presenza di erbacce. «Era il posto più bello della città, ora è invivibile: c’è tantissimo smog e il rumore è incessante», conferma il signor Pietro Rinaldo. Anche lui ricorda quando la strada fu costruita: «Hanno messo un mostro a sbarrare la vista – continua – sono anni che non si controlla la staticità. I problemi si acuiscono anche perché non c’è una regolamentazione del traffico dei tir che, spesso, si incolonnano su entrambe le corsie». Il continuo sgocciolio crea apprensione anche per lo spicchio di montagna. «È capitato che trovassimo pezzi di calcinaccio sul campetto”, confermano anche alcuni ragazzi che giocano lì. «È un mostro traballante e ci fa ancor più paura dopo i crolli che ci sono stati in altri posti”, afferma Gaetano Carraturo che abita al numero 84 di via Ligea. «Andrebbero fatti controlli seri e una manutenzione strutturale. Finora ci si è limitati a interventi superficiali quando arrivano i Vigili del Fuoco per le segnalazioni della caduta dei calcinacci. Anche la montagna è totalmente abbandonata al degrado». Opposte le valutazioni di Luigi Mazzotti, titolare del Gran Bluse caffè di via Ligea. «Il viadotto Gatto non ci fa paura» dice. «È un’opera costruita ad arte che è stata capace di resistere al terremoto dell’80, figuriamoci se non riesce a sopportare il traffico. Non c’è alcun allarme». Per tutti la speranza è che terminino al più presto i lavori della Porta Ovest, che dovrà collegare con un sistema di doppie gallerie il porto commerciale al piazzale delle autostrade, così da decongestionare almeno il traffico di mezzi pesanti. (La Città di Salerno)