San Giovanni a Teduccio. Sei minori narcotizzati e derubati in spiaggia
Dopo decenni e decenni di raccomandazioni al limite del lavaggio del cervello, non accettare caramelle o dolci dagli estranei dovrebbe essere un precetto universalmente rispettato dai ragazzini. A caro prezzo hanno invece pagato l’incapacità di resistere alla tentazione sei minori napoletani, due femmine e quattro maschi, di età compresa tra i 13 e i 17 […]
Dopo decenni e decenni di raccomandazioni al limite del lavaggio del cervello, non accettare caramelle o dolci dagli estranei dovrebbe essere un precetto universalmente rispettato dai ragazzini. A caro prezzo hanno invece pagato l’incapacità di resistere alla tentazione sei minori napoletani, due femmine e quattro maschi, di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Sabato pomeriggio il gruppetto di amici si trovava sul litorale di San Giovanni a Teduccio. A un certo punto si è avvicinato uno sconosciuto. L’uomo, sulla cui identità gli adolescenti non hanno saputo fornire indicazioni precise, li ha avvicinati e ha offerto loro del succo di frutta. Tutti e sei hanno accettato la dolce bevanda, buttandola giù senza pensarci troppo. Che cosa sarebbe potuto succedere? In tarda serata si sono presentati accompagnati dai genitori al pronto soccorso degli ospedali Loreto Mare e Santobono. Hanno raccontato di aver perso conoscenza pochi minuti dopo aver bevuto il succo di frutta. Non si capisce per quanto tempo sarebbero rimasti in stato di incoscienza. Sta di fatto che, quando finalmente hanno ripreso i sensi, hanno dovuto riscontrare la sparizione di tre cellulari e di una catenina d’oro. Questo il bottino presumibilmente razziato dall’uomo del succo di frutta. Una cosa è certa: sottoposti ad accertamenti, ai sei amici è stata diagnosticata un’intossicazione alimentare. A quanto pare, però, si escluderebbe l’assunzione di bevande alcoliche o stupefacenti. Per accertare con precisione la dinamica dei fatti stanno indagando i Carabinieri. Certamente, l’avventatezza di tutti i componenti dei gruppo e l’esiguità della refurtiva, pongono più di un dubbio. Dietro la versione ufficiale, insomma, potrebbe celarsi la volontà dei minori di giustificarsi per qualche bravata. Che i genitori magari perdonerebbero di buon grado. Tirerebbero un sospiro di sollievo apprendendo che i propri figli non sarebbero stati vittima di un inquietante dispensatore di succo di frutta al narcotico. Senza peraltro rinunciare a ripetere la lezioncina delle caramelle e degli sconosciuti. (Corriere del Mezzogiorno)