Trump a Riad atteso discorso sull’Islam. Ombre Russiagate Il presidente del partito democratico: ‘Se ne deve andare’. Il cofondatore di twitter: ‘Scusate per l’aiuto che gli abbiamo dato’

21 maggio 2017 | 09:40
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Trump a Riad atteso discorso sull’Islam. Ombre Russiagate Il presidente del partito democratico: ‘Se ne deve andare’. Il cofondatore di twitter: ‘Scusate per l’aiuto che gli abbiamo dato’

Accolto dal re in Arabia Saudita, sempre più nella bufera in patria. Per Donald Trump non c’è pace, con le indagini sul Russiagate che entrano nel cuore della Casa Bianca e arrivano oramai a sfiorare il presidente in persona e la sua famiglia. Nel mirino dell’Fbi ci sarebbe infatti Jared Kushner, stretto consigliere della Casa […]

Accolto dal re in Arabia Saudita, sempre più nella bufera in patria. Per Donald Trump non c’è pace, con le indagini sul Russiagate che entrano nel cuore della Casa Bianca e arrivano oramai a sfiorare il presidente in persona e la sua famiglia. Nel mirino dell’Fbi ci sarebbe infatti Jared Kushner, stretto consigliere della Casa Bianca nonché suo genero di Trump,marito della figlia Ivanka. L’Fbi vuole interrogarlo. Sarebbe lui – stando alle voci che circolano – la ‘persona di interesse’ che gli investigatori hanno individuato nella cerchia ristretta del tycoon.

E arriva il duro attacco contro Trump del presidente del partito democratico Usa Tom Perez: “E’ il presidente più pericoloso della storia americana. Se ne deve andare”. Da settimane molti democratici auspicano l’impeachment del presidente per le vicende del Russiagate. Un obiettivo non facile da raggiungere considerando che al Congresso i repubblicani sono in maggioranza sia alla Camera che al Senato. Almeno fino al 2018 quando ci saranno le elezioni di metà mandato che rinnoveranno gran parte del Congresso.

A prendere le distane dal presidente Usa è anche il cofondatore di Twitter Evan Williams che ha chiesto pubblicamente scusa in un’intervista al New York Times per il contributo che il social media potrebbe aver dato alla vittoria elettorale di Donald Trump. “E’ stata un brutta cosa, perchè senza Twitter molto probabilmente non sarebbe diventato presidente”, ha detto Williams: “Mi dispiace”.

Intanto oggi è la giornata dell’atteso discorso che il presidente americano si appresta a pronunciare domani davanti a 50 leader musulmani. A dominare dovrebbe essere l’appello all’unità nella lotta al terrorismo, e l’invito ai Paesi musulmani a combatterlo con determinazione al loro interno, dando la caccia ai militanti jihadisti e contribuendo a fermare il flusso di ritorno dei foreign fighter in America e in Europa.

ANSA