Vico Equense. I Vas: “lettera al Sindaco contro la svendita di Beni Demaniali

30 maggio 2017 | 19:03
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Vico Equense. I Vas: “lettera al Sindaco contro la svendita di Beni Demaniali
Vico Equense. I Vas: “lettera al Sindaco contro la svendita di Beni Demaniali
Vico Equense. I Vas: “lettera al Sindaco contro la svendita di Beni Demaniali

Vico Equense. È partita la stagione dei saldi! Un gruppo di cittadini, con a capo il prof. Franco Cuomo, è alle barricate per la svendita in questi anni e questi mesi di demanio pubblico in vista dell’estate e la stagione balneare. Bisogna fare una dovuta premessa. Tutto questo parte dalla “destagionalizzazione” delle concessioni per le […]

Vico Equense. È partita la stagione dei saldi! Un gruppo di cittadini, con a capo il prof. Franco Cuomo, è alle barricate per la svendita in questi anni e questi mesi di demanio pubblico in vista dell’estate e la stagione balneare.

Bisogna fare una dovuta premessa. Tutto questo parte dalla “destagionalizzazione” delle concessioni per le occupazioni di suoli demaniali, che significherebbe far diventare i gestori degli autentici proprietari e in più di non dover smontare “le precarie strutture” dagli arenili.

Franco Cuomo invita subito a puntualizzare spiegandoci quanto segue, cosa è successo nel giro di così poco tempo:

“A proposito di un articolo apparso su Positano News sull’intervento della Procura e dei carabinieri per la libertà di passaggio su alcuni lidi di Sorrento, sarebbe anche il caso di segnalare quello che succede a Vico Equense e di far rispettare anche qui le norme vigenti in materia di demanio. Non credete?
In premessa c’è da dire che in estate, se faccio i bagni nel mare del mio paese, li faccio allo Sporting beach, pagando ascensore per la discesa e la salita e la sedia a sdraio, che prendo regolarmente, perché a stare seduto per terra mi viene mal di schiena.

Le foto che sono in primo piano però, illustrano uno stato di cose che forse dovrebbero far riflettere tutti: si tratta della spiaggia dello Sporting, una spiaggia alla quale un tempo si poteva accedere dal Pezzalo; ebbene cosa è successo e cosa sta succedendo a questa spiaggia? Per effetto della scogliera soffolta, voluta per proteggere la costa alta dall’erosione marina (così si giustificò all’epoca questo intervento), la spiaggia dello Sporting ha raddoppiato i suoi metri quadri.

In zone dove prima arrivava il mare e c’erano scogli ora è possibile vedere un’ampia distesa di sabbia. Di contro, il mare si sta mangiando il Pezzolo, che sta scomparendo e scomparirà e parte di costa sotto la Chiesa del Vescovado, ovvero dove una volta, chi è della mia età la ricorderà, c’era “la zampa del leone”.

Uno potrebbe dire: bene! Si sta allargando una spiaggia che potrà essere usufruita dai cittadini! Purtroppo non è così. Il mare sta erodendo quelle zone che – guarda un po’ – erano rimaste non cedute ai privati e lasciate alla libera balneazione, mentre ne ha ampliato altre che, sono diventate subito “patrimonio” dei gestori di stabilimenti.

Voglio solo ricordare al Sindaco, e subito dopo ai gestori dello Sporting così come pure degli altri stabilimenti dati in concessione (ciò che succede ai Bikini chiederebbe vendetta, tra poco Scarsella passerà sotto la strada)
che:
1) questa spiaggia, come tutte le spiagge della costa è mia come di tutti gli altri cittadini! Lo è sempre stata e lo sarà sempre. Mi appartiene come appartiene a tutti gli altri, e prima che fosse mia e di tutti gli altri, lo è stata di mio padre e prima ancora di mio nonno! E poi di Gennaro, di Tommaso, di Ninì, e di tutte le generazioni di ragazzi che andavano a giocare su quella spiaggia, accedendovi dal Pezzolo e che non c’era nessun muro che ne impedisse l’accesso come invece c’è oggi.
Che:
2) la muraglia di cemento e pietra costruita dai titolari dell’albergo Sporting su quella sabbia è un abuso tollerato solo da amministrazioni indegne di essere chiamate tali! La proprietà dell’albergo – che nessuno mette in discussione – è sopra non sotto, non sulla spiaggia. L’albergo sorge dove un tempo c’era la vecchia e bella Villa delle Grazie che non aveva pezzi di spiaggia o discese al mare. Con la costruzione dell’ascensore si permise l’accesso alla spiaggia sottostante, vincolata anche ad una clausola che consentiva il pagamento ridotto ai cittadini di Vico Equense, clausola che sembra non esistere più, mentre il costo della discesa/salita è levitato a sette euro per persona.

Quel muro che separa le due spiagge, il Pezzolo e lo Sporting, è anch’esso un abuso oltraggioso verso tutti i cittadini.
Non lo so chi abbia fatto i lavori di messa in sicurezza del costone accanto all’albergo Sporting, che dovrebbe essere di proprietà della SS. Trinità, forse i proprietari, forse hanno chiesto un finanziamento pubblico, non lo so, ma questi lavori non autorizzano nessuno a gestire una spiaggia come se fosse una proprietà privata, perché così non è.

L’ipocrisia di chi ha amministrato fino ad ora e di chi amministra ora in continuità di intenti con le precedenti amministrazioni è di aver sostenuto che quella era una zona a caduta massi, ma, che i massi potevano cadere solo sulle aree non date in concessione, mentre su quelle date in concessione i massi non sarebbero potuti cadere. Insomma una caduta massi a “macchia di leopardo”.

Tutto questo, per giustificare quel muro e per consentire di accedere a quella spiaggia solo prendendo per forza l’ascensore dell’albergo e costringendo forzatamente il pagamento dei sette euro procapite. Ora, se il costone è stato bonificato come sembra, si demolisca subito quel muro che non ha più ragione di stare dove sta e inoltre rappresenta un estremo pericolo perché è scavalcato da tutti i ragazzi..

Vorrei ancora ricordare che, a parte i metri quadri ridottissimi dati un tempo in concessione allo Sporting e ora quadruplicati, nella seconda metà degli anni settanta si poteva utilizzare anche una scala nella roccia per la salita e la discesa, anche quella scala era stata sottoposta alla clausola, perchè essa rappresentava una via di emergenza qualora l’ascensore non avesse funzionato. Questa scala, semi abbandonata, è stata arbitrariamente chiusa, pure questa con le scuse più incredibili per evitare che le persone potessero scendere e accedere alla spiaggia senza il pedaggio dell’ascensore. Tutto ciò non è più tollerabile!”

Certamente, i Vas non si sono fermati qui, hanno scritto una lettera condividendola con molti cittadini, per chiedere all’amministrazione comunale il rispetto del libero accesso alle aree demaniali. Pubblichiamo anche la lettera di seguito, che potrà essere sottoscritta e consegnata a mano all’ufficioprotocollo del comune, nel nuovo municipio in Piazza Kennedy, primo piano.

Al Sig. Andrea BUONOCORE
SINDACO del Comune
di Vico Equense
Oggetto: rispetto del libero accesso alle aree demaniali . Si richiede riscontro nei tempi previsti ai sensi della legge 241/1990 e art. 328 secondo comma c. p.
Gentile Sindaco
Come cittadino di questo paese, chiedo a Lei che rappresenta lo Stato, ciò che in altre parti è un diritto inalienabile di tutti i cittadini, e glieLo chiedo, non perché Lei debba concedermelo come gentile concessione, perché come ho scritto, questo è un diritto inalienabile, un diritto però che in questa città sembra essere ormai disatteso e dimenticato. Chi Le scrive Le chiede con fermezza di far rispettare semplicemente un principio che è sancito nella nostra Costituzione negli art.42 e 43, ovvero: che mai dovrebbero essere privatizzati i demani, le coste, i beni artistici e storici, poiché fare questo significa sottrarre ai cittadini beni che loro appartengono al titolo di << sovranità>>. Chi Le scrive dunque vuole che Lei si faccia garante di questo principio e ne tuteli l’applicazione. Chi Le scrive Le sta chiedendo di far abbattere muri e cancelli in modo da poter permettere a tutti di poter attraversare ogni tratto di costa e di potervi sostare , perché queste coste sono di tutti noi e perché nel fare questo, Lei non farebbe altro che applicare la Costituzione della Repubblica che Lei rappresenta nella qualità di Sindaco. Le concessioni che vengono data ai gestori degli stabilimenti finiscono spesso, se non sempre, con l’essere interpretate un po’ troppo “estensivamente “da questi come veri e propri “ atti di proprietà” e così non è, mentre la stessa costruzione di opere in ferro e cemento sul demanio rappresentano un vero e proprio abuso contro il quale Lei dovrebbe far valere le leggi che in questo Stato ancora ci sono in materia . Mi aspetto allora come cittadino, una risposta da Lei e soprattutto l’applicazione di un principio costituzionale. In attesa di un Suo riscontro le porgo distinti saluti.
Vico Equense,29 maggio 2017
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