Agropoli. Rilancio di Trentova, assegnato l’appalto. Il progetto per valorizzare la baia

27 giugno 2017 | 18:31
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Agropoli. Rilancio di Trentova, assegnato l’appalto. Il progetto per valorizzare la baia

Agropoli. Aggiudicato l’appalto per la valorizzazione della baia di Trentova. Aggiudicataria è risultata la ditta Provenza Achille Srl di Battipaglia che ha offerto un ribasso del 38%, per l’importo complessivo di circa 32.000 euro oltre oneri per la sicurezza ed Iva (il prezzo base d’asta era pari a 53.000 euro). Si tratta di un progetto […]

Agropoli. Aggiudicato l’appalto per la valorizzazione della baia di Trentova. Aggiudicataria è risultata la ditta Provenza Achille Srl di Battipaglia che ha offerto un ribasso del 38%, per l’importo complessivo di circa 32.000 euro oltre oneri per la sicurezza ed Iva (il prezzo base d’asta era pari a 53.000 euro). Si tratta di un progetto che consiste nell’esecuzione di opere di ingegneria naturalistica: una serie di interventi e la sistemazione ulteriore dei sentieri che interessano tutta l’area, polmone verde di Agropoli, che da circa due anni è stata acquisita al patrimonio dell’Ente. Una scelta importante questa, compiuta dall’amministrazione in carica, che ha scelto di espropriare, nel 2015, la zona naturalistica, per una ampiezza totale di 75 ettari, ad un prezzo molto conveniente: circa 800.000 euro. L’area in questione, in precedenza di proprietà di Italia Turismo Spa, era stata posta in vendita ed avrebbe potuto essere acquistata da chiunque si fosse fatto avanti. L’amministrazione, dopo aver operato l’acquisto, ha anche approvato, tramite il consiglio comunale, la variante allo strumento urbanistico che rende tale superficie non più edificabile. Con l’ausilio di fondi europei, la squadra di governo cittadino punta a realizzare un progetto di valorizzazione per 11 milioni di euro circa, che consiste nella riqualificazione dei diversi casolari presenti, creando spazi per lo sport, il tempo libero, al fine di far vivere appieno l’area naturalistica. Una scelta questa criticata da alcuni che invece vorrebbero conservare lo status quo, in quanto vedono come una minaccia la messa in opera di qualsiasi tipologia di intervento che, seppure attento all’ambiente, minerebbe la naturalezza e la verginità dei luoghi. Altro step importante sarà costituito dall’annunciato esproprio laddove oggi sono presenti catene e cancelli. (La Città)