Al corteo per i 98 anni della Salernitana Lotito ignorato dai tifosi. I calciatori “dimenticano” il compleanno
Il silenzio nella festa fa rumore più di mille parole. La Salernitana festeggia i suoi primi 98 anni facendo tornare alla mente dei tifosi le gesta dei bei tempi che furono. Dell’attualità e del futuro, però, nessuno vuol parlarne. Il 19 giugno versione 2017 sfila via ignorando Claudio Lotito, il socio e cognato Marco Mezzaroma […]
Il silenzio nella festa fa rumore più di mille parole. La Salernitana festeggia i suoi primi 98 anni facendo tornare alla mente dei tifosi le gesta dei bei tempi che furono. Dell’attualità e del futuro, però, nessuno vuol parlarne. Il 19 giugno versione 2017 sfila via ignorando Claudio Lotito, il socio e cognato Marco Mezzaroma e il destino di una squadra che, a pochi giorni dalla partenza per il ritiro (fra l’altro ufficioso, visto che la sede del romitaggio estivo di Roccaporena non è stata ancora certificata), aspetta ancora di conoscere il nome del suo allenatore – i continui rinvii della fumata bianca per il rinnovo di Alberto Bollini sono un tormentone – di chiarire quali calciatori faranno parte della rosa che affronterà la prossima serie B. E, soprattutto, di definire gli obiettivi dopo una tranquilla salvezza e le promesse di puntare a qualcosa in più rispetto agli ultimi due campionati. Sogni frenati nelle ultime settimane dai co-patron, nel segno del rispetto di un bilancio non chiuso in positivo che li costringe a rivedere verso il ridimensionamento gli investimenti futuri. Agli imprenditori capitolini, però, le orecchie non “fischiano”. Gli oltre 500 innamorati pazzi del cavalluccio marino radunatisi nel tardo pomeriggio a piazza Portanova scaldano forte la voce soltanto per la versione “made in granata” di Despacito, l’hit dell’estate che all’Arechi è diventata anche tormentone ultras. Un percorso fatto di sola gioia, scandendo forte i cori che accompagnano ogni sabato – in casa così come in trasferta – le gesta dei calciatori della Salernitana. Si attendeva qualche “rimprovero” alla società, rea di aver compiuto un passo indietro rispetto alle prospettive illustrate sul finire dell’ultimo campionato. In centro, invece, sfila soltanto la passione del popolo dell’ippocampo, generata e mai sopita da quando, il 19 giugno 1919, i pionieri fondatori del club si ritrovarono al civico 67 dell’allora Corso Umberto I per dare i crismi dell’ufficialità a quella voglia di fondare una squadra di calcio nata fra giornali e le pinte di bionda servite alla Birraria Welten. I patron non presenziano alle celebrazioni, così come i componenti dell’attuale rosa che, in vacanza in giro per il mondo, “dimenticano” il compleanno granata. In rappresentanza del club c’è il team manager Salvatore Avallone. Gli appuntamenti di lavoro non gli lasciano pace a Lotito e Mezzaroma: il multipatron di Lazio e Salernitana diserta pure l’assemblea della Lega di B – marca presenza, invece, il socio e cognato – dove l’attuale reggente (e suo principale competitor in vista della “chiamata alle urne” per la presidenza del prossimo 31 luglio) Andrea Corradino illustra ai club le linee guida per la cessione dei diritti tv e le azioni da intraprendere per le mutualità dopo la modifica della legge Melandri. Le prossime settimane saranno “calde” su un fronte che può cambiare le carte in tavola nei progetti del cavalluccio marino. Ci sarà tempo per fare tutti i ragionamenti del caso. Adesso c’è soltanto una festa da mandare in archivio con un silenzio che fa rumore più di mille parole. (La Città)