Arresti domiciliati all’attore Diele. Ma per ora resta nel carcere di Fuorni perché manca il braccialetto elettronico
Domenico Diele potrebbe lasciare il carcere e tornare nella sua casa a Roma. Ma per il momento resta in cella. Al termine dell’udienza di convalida del fermo cui è stato sottoposto da tre giorni con l’accusa di omicidio stradale aggravato, l’attore che all’alba di sabato, a uno svincolo autostradale in provincia di Salerno, ha investito […]
Domenico Diele potrebbe lasciare il carcere e tornare nella sua casa a Roma. Ma per il momento resta in cella. Al termine dell’udienza di convalida del fermo cui è stato sottoposto da tre giorni con l’accusa di omicidio stradale aggravato, l’attore che all’alba di sabato, a uno svincolo autostradale in provincia di Salerno, ha investito e ucciso con la sua Audi la quarantottenne Ilaria Dilillo, si è visto concedere dal gip Fabio Zunica gli arresti domiciliari, ma con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico in modo da poter essere sempre monitorato dalle autorità di polizia. Ed è per questo motivo che Diele resta nel carcere di Fuorni: il braccialetto elettronico da assegnargli non è stato trovato. Al momento non ce n’è uno disponibile. Potrebbero volerci anche dei giorni. Non è la prima volta che succede. Andò così pure per il faccendiere napoletano Valter Lavitola. Anche lui dovette rimanere in carcere, pur avendo ottenuto i domiciliari, perché non si riusciva a reperire l’apparecchio che avrebbe dovuto indossare ventiquattr’ore su ventiquattro. E ci sono anche tanti altri casi meno noti. Perché sono pochi i braccialetti disponibili e in certi casi i giudici modificano il provvedimento consentendo comunque al detenuto di trasferirsi a casa e disponendo una sorveglianza strettissima da parte di polizia o carabinieri. Teoricamente potrebbe accadere così anche per Diele, ma per il momento l’obbligo del braccialetto rimane e l’attore non potrà quindi lasciare la cella come ha sperato quando il suo avvocato gli ha comunicato la decisione del gip. A Salerno ieri c’erano anche i suoi genitori, che gli hanno portato due borsoni di biancheria pur sperando di non doverglieli lasciare. Invece è stato necessario. L’udienza di convalida è durata circa due ore, durante le quali Diele ha messo a verbale la sua ricostruzione della dinamica dell’incidente. Provocato, secondo quello che lui sostiene, non da uno stato psicofisico alterato a causa dell’assunzione di droga (è risultato positivo sia ai cannabinoidi sia agli oppiacei), ma da un momento di distrazione dovuto al tentativo di comporre un numero telefonico sul cellulare. La Procura di Salerno dovrà ora esaminare le perizie eseguite sul luogo dell’incidente per accertare quanto di vero ci sia nella ricostruzione dell’attore. Sono molti i dettagli da stabilire, anche se il quadro delle responsabilità è già decisamente chiaro. Si procede per omicidio stradale aggravato, una accusa che potenzialmente può portare a una condanna fino a 16 anni di carcere, e per il corretto prosieguo dell’inchiesta bisognerà accertare ancora numerosi particolari: velocità al momento dell’incidente, segni di frenata o eventuale assenza. Potrebbe essere necessario anche verificare i tabulati telefonici per avere conferma che Diele in quel momento era al cellulare, e addirittura, ma questo è soprattutto un auspicio dell’attore, si potrebbe ricorrere a una perizia tecnica sul suo telefonino per stabilire se è veramente difettoso come lui sostiene. In ogni caso Diele non avrebbe potuto essere alla guida di quell’auto non solo perché aveva preso droga, ma anche perché aveva la patente sospesa, provvedimento al quale era già la seconda volta che veniva sottoposto, e sempre per questioni legate alla sua dipendenza dagli stupefacenti. (Corriere della Sera)