Capaccio. Rubinetti a secco, in funzione le autobotti. Nella Piana in ginocchio attività agricole e caseifici

20 giugno 2017 | 16:51
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Capaccio. Rubinetti a secco, in funzione le autobotti. Nella Piana in ginocchio attività agricole e caseifici

Il periodo di prolungata siccità sta ulteriormente aggravando la carenza idrica che, ormai da decenni, vivono i residenti di Capaccio capoluogo. Tanto che, da alcuni giorni, i rubinetti sono a secco e solo nelle ore serali arriva nelle abitazioni un minimo approvvigionamento di acqua, la cui scarsa pressione non consente di riempire i serbatoi. La […]

Il periodo di prolungata siccità sta ulteriormente aggravando la carenza idrica che, ormai da decenni, vivono i residenti di Capaccio capoluogo. Tanto che, da alcuni giorni, i rubinetti sono a secco e solo nelle ore serali arriva nelle abitazioni un minimo approvvigionamento di acqua, la cui scarsa pressione non consente di riempire i serbatoi. La condotta registra perdite lungo il percorso dovute a rotture e, a quanto pare, anche ad allacci abusivi. La gente è esasperata e qualcuno minaccia di non pagare le bollette, soprattutto chi ha particolari esigenze vivendo con bambini, anziani o disabili. Per cercare di contenere, almeno in parte, i disagi, il Comune ha mobilitato il nucleo di protezione civile che da alcuni giorni sta distribuendo acqua ai residenti. E per contrastare l’emergenza – che con l’arrivo dell’estate rischia di aggravarsi ulteriormente – sta lavorando il Consorzio di bonifica sinistra Sele, diretto dal commissario Biagio Franza. Il problema non riguarda solo l’erogazione dell’acqua potabile ma la siccità sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende agricole. Il commissario straordinario ha disposto un incremento ragionato dei turni di erogazione, intensificando al contempo i controlli atti ad accertare un uso corretto e responsabile della risorsa idrica. Inoltre, nelle ore in cui l’acqua giunge con maggiore potenza, il Consorzio ne riversa parte in serbatoi e vasche di accumulo, per poterla poi utilizzare, come preziosa riserva, nei periodi di massima necessità e crisi. Ma la mancanza di acqua mette in crisi un’intera economia perché a farne le spese non sono soltanto le aziende agricole, ma anche i tanti allevamenti e caseifici per la produzione della mozzarella di bufala. Nel luglio del 2013, in sinergia con l’amministrazione comunale capaccese, l’ente consortile realizzò una condotta per rifornire le località Seude, Tempa San Paolo e Scigliati, sganciandole dalla rete dell’Asis, operazione che ha consentito di aumentare, di fatto, la pressione della fornitura nella zona maggiormente urbanizzata. Proprio in questi giorni il Consorzio sta ulteriormente potenziando l’impianto di sollevamento a Scigliati per aumentare la portata anche in quest’area rurale. I lavori, in realtà, sarebbero dovuti iniziare già a gennaio di quest’anno. Ma la vera svolta potrebbe arrivare dai “Lavori di consolidamento statico della galleria del ripartitore principale irriguo in sinistra Sele-Campo Pozzi”, opera per la quale proprio ieri scadeva il termine per la presentazione delle offerte da parte delle imprese. «In uno stralcio dell’appalto di circa 800.000 euro è previsto non solo il potenziamento della rete idropotabile – spiega il commissario Franza – ma anche la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico in località Castrullo di Campagna, Campo Fiorito di Serre e a ridosso di Capaccio Capoluogo, dove è stato localizzato un pozzo profondo circa 200 metri. Completando le procedure di aggiudicazione definitiva della gara, ad inizio settembre potrebbero così iniziare le ricerche idriche previste. Le indicazioni idrogeologiche sono favorevoli». (La Città)