Vietato passeggiare a torso nudo o in costume in strada, evitare schiamazzi in orari dedicati al riposo: sono alcune delle regole varate dal Comune di Castellabate che residenti e turisti sono chiamati a rispettare. Si tratta del normale vivere civile, che dovrebbe darsi per acquisito da tutti, ma l’Ente ha voluto rimarcare al fine di […]
Vietato passeggiare a torso nudo o in costume in strada, evitare schiamazzi in orari dedicati al riposo: sono alcune delle regole varate dal Comune di Castellabate che residenti e turisti sono chiamati a rispettare. Si tratta del normale vivere civile, che dovrebbe darsi per acquisito da tutti, ma l’Ente ha voluto rimarcare al fine di migliorare il decoro e la qualità del turismo estivo. Il memorandum dovrà essere rispettato per non incorrere in sanzioni e richiami. Queste le principali regole: utilizzare un abbigliamento decoroso, non passeggiare a torso nudo e costume da bagno se non si è in spiaggia, evitare schiamazzi e inquinamento acustico dalle 24 alle 7 e dalle 13 alle 16, non esercitare attività commerciali senza l’opportuna autorizzazione. Divieto assoluto di: giocare a pallone in aree non idonee, andare in bicicletta nelle aree pedonali, ormeggiare e ancorare barche da pesca a eccezione delle zone a ciò destinate, accedere con animali sulla spiaggia, abbandonare rifiuti, occupare, con ombrelloni, sedie o altro la fascia entro i 5 metri dalla battigia. Per quanto riguarda gli animali da compagnia: munirsi degli strumenti necessari per raccoglierne gli escrementi. Pugno duro inoltre contro i fitti selvaggi: in linea con il nuovo regolamento per il commercio e con l’introduzione della certificazione di case e appartamenti di qualità, partiranno controlli mirati per verificare il possesso di determinati presupposti per l’esercizio di determinate attività economiche e il rispetto dei requisiti. «Abbiamo intenzione – dichiara l’assessore al turismo Luisa Maiuri – di continuare l’operazione di intolleranza verso quelle pratiche di malcostume che minano la politica di qualità e preservazione del nostro “luogo dell’incanto”». (La Città)