Clima. Trump ufficializza lo strappo, Usa fuori dagli accordi di Parigi. Il presidente degli Stati Uniti: «Adesso un nuovo negoziato»
Donald Trump ufficializza lo strappo sul clima. «Per compiere il mio solenne dovere di proteggere l’America… annuncio che gli Stati Uniti si ritireranno dall’accordo sul clima di Parigi». Così il presidente Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Usa che «da oggi» smetteranno di rispettare l’accordo «non vincolante». Trump ha tuttavia manifestato l’intenzione degli Usa […]
Donald Trump ufficializza lo strappo sul clima. «Per compiere il mio solenne dovere di proteggere l’America… annuncio che gli Stati Uniti si ritireranno dall’accordo sul clima di Parigi». Così il presidente Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Usa che «da oggi» smetteranno di rispettare l’accordo «non vincolante». Trump ha tuttavia manifestato l’intenzione degli Usa di negoziare una nuova intesa sul clima, «che sia per rientrare in Parigi e una transazione completamente nuova», ha detto, ma che sia «equa» per gli Stati Uniti. «Quindi usciremo ma inizieremo a negoziare – ha rimarcato – e vedremo se potremo raggiungere un accordo che sia equo». Mentre il presidente Usa Donald Trump annuncia in diretta alla Casa Bianca il ritiro degli Usa dagli accordi sul clima di Parigi (Cop 21) del dicembre 2015, in contemporanea il suo predecessore Barack Obama, che sostenne quell’intesa, lo ha accusato di egoismo e di voler «respingere il futuro» dell’intero mondo a partire dagli stessi Stati Uniti e delle generazioni future. Per Obama malgrado Trump, che «ha deciso di unirsi ad una manciata di nazioni che respingono il futuro, sono certo che i nostri stati, le città e le aziende si solleveranno e faranno anche di più per prendere la guida e proteggere le future generazioni dell’unico pianeta che abbiamo». Durissime le critiche degli altri leader mondiali. In una dichiarazione congiunta il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Angela Merkel ed il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, hanno espresso «il rammarico per la scelta degli Usa di ritirarli dall’accordo universale sui cambiamenti climatici di Parigi che resta una pietra angolare nella collaborazione tra i nostri Paesi per affrontare efficacemente e tempestivamente i cambiamenti climatici e per attuare gli impegni previsti dalla Agenda 2030 sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile». I tre leader hanno sottolineato di «considerare la spinta generata a Parigi nel dicembre 2015 irreversibile e con fermezza crediamo che l’accordo di Parigi non possa essere rinegoziato (risposta negativa, quindi, all’auspicio del presidente Usa Donald Trump che si è detto disponibile a negoziare una nuova intesa) perché è uno strumento vitale per il nostro pianeta, la società e le economie». I tre leader si dicono «convinti che l’attuazione dell’accordo di Parigi offra opportunità economiche per la prosperità e la crescita dei nostri paesi e anche del globo. Pertanto riaffermiamo il nostro più forte impegno di attuare rapidamente l’accordo di Parigi, inclusi i suoi obiettivi finanziari climatici e incoraggiamo tutti i nostri partner ad accelerare le loro azioni per combattere il cambiamento climatico. Rafforzeremo i nostri impegni per sostenere i Paesi in via di sviluppo». (La Città)