In Campania le coperture vaccinali contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B e pertosse che fino al 2013 superavano il 95 per cento, negli ultimi due anni sono calate. Al di sotto della soglia di sicurezza. Una riduzione sovrapponibile a quella registrata nelle altre regioni. A causa di “falsi allarmismi”, certo, ma anche perché può creare […]
In Campania le coperture vaccinali contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B e pertosse che fino al 2013 superavano il 95 per cento, negli ultimi due anni sono calate. Al di sotto della soglia di sicurezza. Una riduzione sovrapponibile a quella registrata nelle altre regioni. A causa di “falsi allarmismi”, certo, ma anche perché può creare problemi anche seri se non si interviene. Al contrario, sono aumentate le segnalazioni delle conseguenze (reazioni avverse) all’utilizzo dei farmaci. I dati di 15 anni di attività del Centro regionale di Farmacovigilanza della Campania relativi all’appropriatezza nell’uso di farmaci e vaccini sono stati presentati durante l’incontro “Farmacovigilanza e sicurezza di farmaci e vaccini”. Il centro nasce dalla collaborazione tra Regione e ateneo Vanvitelli, attraverso la sezione di Farmacologia Donatelli. Tra l’altro si occupa della gestione delle reazioni avverse che arrivano da chi le segnala spontaneamente, fornendo il suo supporto alle strutture locali. Dai dati emerge che la diminuzione delle coperture vaccinali ha già fatto registrare, nei primi mesi del 2017, un aumento considerevole del morbillo: solo nel mese di marzo sono stati registrati ben 818 casi. «Abbiamo già realizzato una rete regionale, per il controllo del buon uso e della sicurezza dei vaccini – dice Maria Triassi, ordinaria alla Federico II e direttrice del dipartimento Igiene pubblica – implumentando una campagna di comunicazione corretta. E in questo contesto il centro può contribuire a una migliore definizione dei benefici e rischi associati all’utilizzo dei vaccini, così come dei farmaci». Un occhio alle cosiddette reazioni avverse, cioè a quelle manifestazioni che, a carattere sistemico o locale, rappresentano la conseguenza (non scontata, ovviamente) dell’assunzione di un medicinale. Tra gennaio 2001 e dicembre 2016 ci sono state 25.629 segnalazioni di sospette reazioni avverse, in particolare ai farmaci più che ai vaccini: nel triennio 2014-2016 si è ottenuto un incremento percentuale pari al 6 per cento (nel 2015 rispetto al 2014). «In conclusione – osserva Franco Rossi, past president della Società italiana di Farmacologia e docente all’ateneo Vanvitelli – oggi sarebbe necessaria una gestione più moderna del Sistema di sorveglianza». Intanto, per convincere i genitori della necessità di vaccinare i propri figli, scende in campo l’Ordine dei medici. Con la foto affissa in tutti gli studi dei dottori di famiglia, che ritrae lo stesso medico mentre si fa iniettare la dose di vaccino. E questo per far capire che, al di là dell’obbligatorietà, vaccinarsi vuol dire tutelare i bambini. Vuol dire vivere senza lo spettro di vederli ammalare. Di patologie innocue finché non si complicano. «Seguite il mio esempio», è lo slogan associato all’autoportrait. (la Repubblica)