Napoli. Comitiva di turisti stranieri fotografa rapinatore di Rolex e lo fa arrestare dalla polizia
Sotto gli occhi di tutti l’aggressione fisica per rapinare due Rolex e subito scatta la solidarietà tra due gruppi di turisti stranieri a spasso per Napoli. Turisti che dichiarano guerra al crimine con i telefonini: le “pallottole” non sono altro che le foto che immortalano gli aggressori. Immagini inequivocabili subito consegnate alle forze dell’ordine. Reazione […]
Sotto gli occhi di tutti l’aggressione fisica per rapinare due Rolex e subito scatta la solidarietà tra due gruppi di turisti stranieri a spasso per Napoli. Turisti che dichiarano guerra al crimine con i telefonini: le “pallottole” non sono altro che le foto che immortalano gli aggressori. Immagini inequivocabili subito consegnate alle forze dell’ordine. Reazione rapida, indolore ed efficace, che permette la chirurgica azione della polizia del questore Antonio De Iesu. Così poco dopo il colpo uno dei rapinatori di Rolex viene fermato, mentre il suo complice ha un nome ed è ricercato. Esempio di cosa può produrre la collaborazione di un testimone davanti a un crimine. «Con quelle foto — esprime la sua soddisfazione il questore Antonio De Iesu — i rapinatori sono stati umiliati. Hanno dovuto scappare come conigli, uno di loro ha dovuto nascondere il volto con le mani perché era bersagliato dagli scatti. È stata una bella cosa. Il senso civico e un pizzico di coraggio dei turisti ci hanno consentito di lavorare bene». Turisti che insegnano il senso civico ai napoletani. Fatti accaduti domenica in tarda mattinata lungo salita Pedamentina a Sammartino, dove una coppia di americani viene aggredita dai banditi. Lui cerca di reagire e cade a terra, lei viene strattonata e urla mentre i malviventi portano via due Rolex: un Submariner in acciaio da 40.000 euro e un Datejust Black Crocodile band da 10.000. Ma intanto altri turisti che scendono da San Martino e si trovano a breve distanza dalla coppia rapinata vedono e sentono, prendono in mano i telefonini. Scattano le foto. Non sono souvenir d’Italie. Vengono immediatamente consegnate alla polizia. E poco dopo gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale diretto da Michele Spina fermano un sorvegliato speciale con precedenti per rapine in farmacia. In attesa della convalida del gip, si scopre dalle telecamere di videosorveglianza che quel giorno aveva firmato al commissariato Montecalvario indossando gli stessi vestiti (bermuda bianchi e maglietta blu) che aveva durante la rapina commessa poco dopo. Ricercato il complice, anche lui immortalato dagli scatti. «Oltre a tutto — commenta De Iesu — la tecnologia è una grande opportunità, che può sollecitare chiunque a mandare queste forme di denuncia anche in forma anonima. Questo episodio può stimolare le coscienze ed è importante dal punto di vista comunicativo». (la Repubblica)