Napoli. Emergenza al San Giovanni Bosco. Ospedale tra le zanzare e pronto soccorso senza collaudo

20 giugno 2017 | 17:20
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Napoli. Emergenza al San Giovanni Bosco. Ospedale tra le zanzare e pronto soccorso senza collaudo

Napoli. Ancora insetti, ancora in ospedale, ancora uno scatto diffuso da Francesco Emilio Borrelli, il consigliere regionale dei Verdi che è anche componente della commissione sanità. Stavolta a pagare le conseguenze di caldo, afa e di disattenzione organizzativa è il San Giovanni Bosco. Anzi il pronto soccorso, dove i pazienti devono fare i conti con […]

Napoli. Ancora insetti, ancora in ospedale, ancora uno scatto diffuso da Francesco Emilio Borrelli, il consigliere regionale dei Verdi che è anche componente della commissione sanità. Stavolta a pagare le conseguenze di caldo, afa e di disattenzione organizzativa è il San Giovanni Bosco. Anzi il pronto soccorso, dove i pazienti devono fare i conti con nugoli di zanzare e, anche, con una blatta avvistata da Borrelli tra i medicinali. La situazione più paradossale, però, è che quel pronto soccorso non è agibile. I locali che ospitano lettighe e malati in urgenza non hanno ottenuto il nullaosta che arriva dal collaudo. E nonostante la mancata verifica è in attività. Da mesi. Chi ha deciso di by-passare una tappa del percorso e dare il via libera al nuovo pronto soccorso? Tra l’altro, anche il sopralluogo igienico-sanitario (previsto per legge) che precede l’abilitazione non è mai stato effettuato. Di più. Tutte le tecnologie che riguardano gli impianti sono ancora gestite dalla ditta che ha eseguito i lavori. Si tratta di climatizzazione (inverno-estate) e impianto elettrico. «Le mie responsabilità sono limitate alle condizioni igienico-organizzative – mette le mani avanti il direttore sanitario Luigi De Paola, approdato da un mese al San Giovanni Bosco – Ma io avevo già disposto l’installazione delle zanzariere (impiantate ieri pomeriggio) e la periodica disinfestazione e disinfezione, entrambe effettuate il 14 giugno». Il collaudo, pare neanche richiesto a suo tempo, rappresenta un problema serio per l’Asl Napoli 1 perché, in teoria, si corre il rischio di chiudere una struttura ormai funzionante. Oltretutto in una situazione già resa pesante, aggiunge De Paola, dalla carenza di Osa (ausiliari): «Manca all’appello almeno il 30 per cento dell’organico». Carenze anche di medici: «Sono il 25 per cento in meno per il pronto soccorso». Una prima grana per il neomanager Mario Forlenza. Soprattutto in un momento in cui i pochi presìdi metropolitani ancora aperti vengono progressivamente depauperati di infermieri e camici bianchi, già spediti all’Ospedale del Mare. E ieri Borrelli ha anche diffuso un video. Lo ritrae con una zanzara spiaccicata sulla sua mano: «La maggior parte delle volte le ditte che hanno l’appalto per le pulizie non rendono il servizio come dovrebbero». (la Repubblica)