Nella Terra dei fuochi ecco i droni contro i roghi. Vincenzo De Luca: pronti due milioni
Si parte, o si riparte, dai droni. E dovrebbe essere la volta buona. L’estate è prossima e i roghi tossici minacciano di riaccendere l’allarme sull’inquinamento. «Partiremo con la messa in funzione dei droni per contrastare il fenomeno dei roghi nella Terra dei fuochi. Credo che in queste ore sia partita la comunicazione sul capitolato d’appalto […]
Si parte, o si riparte, dai droni. E dovrebbe essere la volta buona. L’estate è prossima e i roghi tossici minacciano di riaccendere l’allarme sull’inquinamento. «Partiremo con la messa in funzione dei droni per contrastare il fenomeno dei roghi nella Terra dei fuochi. Credo che in queste ore sia partita la comunicazione sul capitolato d’appalto per acquistare droni per 2 milioni di euro. È un intervento che abbiamo impostato sei mesi fa, la gara sarà fatta dalle forze dell’ordine». È quanto ha annunciato il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, a margine della presentazione del registro dei tumori dell’Asl Napoli 2 nord a Giugliano. Il presidente della Regione ha anche aggiunto che saranno quattro i presidi interforze che saranno allestiti nell’area tra Napoli nord e la provincia di Caserta per tenere sotto controllo il fenomeno. «In verità — ha spiegato il vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola — la centrale operativa sarà insediata a Giugliano, mentre avremo presidi di prossimità a Massa di Somma, Mondragone e Marcianise». Quando si parla di Terra dei fuochi sembra che si incominci sempre da capo. Eppure in questi ultimi e terribili anni sono stati stanziati fiumi di denaro e annunciati interventi di bonifica, di rimozione di ecoballe e di monitoraggio per contrastare i roghi e gli scarichi tossici. «Ma — ha sottolineato don Maurizio Patriciello, il parroco del parco Verde di Caivano da sempre in prima linea contro l’inquinamento — ci ritroviamo puntualmente a piangere i nostri morti». De Luca ha chiarito: «Il nostro obiettivo è mettere in piedi un’organizzazione sanitaria che consenta di avviare una prevenzione efficace e di salvare la vita ai bambini, ai pazienti e di migliorare le condizioni delle famiglie. Io sono chiamato a risolvere i problemi e non a fare analisi scientifiche che mi servono a capire in quale direzione devo muovermi». Poi ha aggiunto: «Negli anni passati abbiamo avuto in Campania una forte polarizzazione che vedeva da una parte schierati la gente disperata, i comitati, don Patriciello, le mamme e le tragedie familiari e dall’altra parte la totale nullità delle classi dirigenti». Per il governatore «la Regione Campania non è interessata né ad attenuare né ad esagerare il fenomeno, ma ad affermare la verità sulla base di un’indagine scientifica che non faccio io, ma profili professionali competenti e autorizzati dall’Istituto superiore della sanità». E ha precisato come «l’indagine dell’Istituto zooprofilattico di Portici ha indicato che il 96 per cento della Campania è perfettamente a norma». Ma ora si attendono gli esiti di un’altra indagine più dettagliata: «L’Istituto zooprofilattico con i progetti Campania trasparente e Spes è impegnato per verificare la ricaduta che hanno gli agenti inquinanti sull’atmosfera, sulla terra e sull’acqua nel determinare modifiche nel genoma dei pazienti e per questo sono stati raccolti i campioni di migliaia di ragazzi». (Corriere del Mezzogiorno)