Numeri da record per il ponte del 2 giugno a Capri. Esposito “Si rischia di scoppiare, chiediamo numero chiuso”

3 giugno 2017 | 10:41
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Numeri da record per il ponte del 2 giugno a Capri. Esposito “Si rischia di scoppiare, chiediamo numero chiuso”

CAPRI (NAPOLI),  Numeri da record per il ponte del 2 giugno a Capri, scene infernali e caos al Molo Beverello a Napoli da dove partono gli aliscafi e i mezzi veloci per Ischia, Procida, Capri e Sorrento, le perle del golfo prese d’assalto. Soliti problemi segnalati dai turisti nel porto del capoluogo campano, tra cui […]

CAPRI (NAPOLI),  Numeri da record per il ponte del 2 giugno a Capri, scene infernali e caos al Molo Beverello a Napoli da dove partono gli aliscafi e i mezzi veloci per Ischia, Procida, Capri e Sorrento, le perle del golfo prese d’assalto. Soliti problemi segnalati dai turisti nel porto del capoluogo campano, tra cui la carenza di informazioni, i tabelloni spenti così come le paline agli imbarchi che indicano i gate. Aperto il cantiere per le nuove pensiline, la folla ha attraversato lo scalo passando nell’area cantierabile. “Da stamattina – raccontano il consigliere regionale di Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli della Radiazza – c’è il caos agli imbarchi per le isole”. Meno caotica la situazione a Capri nonostante i grossi numeri raggiunti. Ieri sono arrivati 10.252 passeggeri e hanno lasciato l’isola 7.781, con 2.500 persone rimaste sull’isola. La punta a Capri si è raggiunta oggi: sono sbarcate fino alle 17 13.331 persone. Alberghi pieni, così come b&b e case vacanza, ristoranti e bar. Un vero e proprio Sos. Perché Capri “scoppia”. Sorridono gli albergatori per il pienone del ponte del 2 giugno, con migliaia di sbarchi sull’Isola Azzurra. Ma le lunghissime file a Marina Grande, con centinaia di persone in attesa della funicolare per la piazzetta sotto un sole cocente, sono una “cartolina” che fa storcere il naso all’amministrazione.

“Così rischiamo seriamente di scoppiare”, denuncia l’assessore al Turismo, Antonino Esposito. Strapiene le strutture ricettive di ogni tipo, il problema è – soprattutto – nel turismo mordi e fuggi. Migliaia di sbarchi, spesso in contemporanea: così, la bellezza dell’isola rischia di restare offuscata dal caos. “Se le compagnie marittime hanno intenzione di far strozzare l’isola (testuale, n.d.r.), noi non possiamo consentirlo”, incalza Esposito. Che a “Repubblica” annuncia: “Scriveremo al Mibact, cui solleciteremo il conferimento alla nostra amministrazione di nuovi poteri in materia di regolamento dei flussi”. E qui torna d’attualità, strettissima, la più volte dibattuta questione del “numero chiuso”. “Noi non possiamo escludere nessun provvedimento, compreso quello di stabilire un tetto massimo di arrivi giornalieri, che fino ad oggi consideravamo l’ultima spiaggia. Quel che è certo che la movimentazione giornaliera di turisti supera oggi ogni limite di decenza”.

Già nei mesi scorsi dal sindaco di Capri, Gianni De Martino, aveva chiesto con forza al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, una più equa ripartizione degli sbarchi nel corso della giornata: “Nelle ore di punta a Marina Grande regna il caos”. Ed è avvenuto anche oggi, in un sabato d’inferno. “Con queste condizioni – aggiunge l’assessore al Turismo – dubito che i nostri turisti possano apprezzare la Grotta Azzurra o i nostri belvedere”.
Lunghe code, naturalmente, anche sui porti della terraferma. A Pozzuoli, segnalate file consistenti agli imbarchi. Attese anche di diverse ore, al Beverello, per chi non aveva prenotato il ticket. Alcune compagnie di navigazioni hanno previsto corse straordinarie. Le Capitanerie di porto vigilano, il controesodo – domenica – sarà da “bollino rosso”.
A Ischia il week end rende tutti contenti. “Si tratta di un ottimo ponte. – spiega Ermando Mennella, presidente Federalberghi Ischia e Procida – L’occupazione alberghiera è prossima al 100%, con una buona vendita grazie alle tariffe maggiori. Come le altre località del Golfo e complice anche l’attenzione per il terrorismo, Ischia è molto richiesta. La professionalità dei lavoratori

del turismo fa la differenza, ma per competere a livello globale la politica nazionale e quella regionale deve effettuare nuovi investimenti sulla fruibilità del territorio: aeroporto, stazioni e, in particolare, il porto devono essere oggetto di nuovi investimenti per migliorare la qualità dell’accoglienza. Un euro pubblico speso nel turismo costituisce l’unico investimento in grado di rendere in termini di occupazione e crescita del Pil”.