Prime pietre per la programmazione: conferme ds-tecnico, poi corposo lavoro per puntare a vertici

7 giugno 2017 | 14:50
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Prime pietre per la programmazione: conferme ds-tecnico, poi corposo lavoro per puntare a vertici

In attesa delle prime notizie ufficiali, che dovrebbero arrivare in settimana con le conferme ormai scontate di Alberto Bollini e Mariano Fabiani, proviamo a fare una panoramica sul tipo di mercato che vedrà protagonista la società granata. Partendo, ovviamente, dalla concreta possibilità di vedere la squadra schierata ancora col 4-3-3. Modulo da sempre familiare al […]

In attesa delle prime notizie ufficiali, che dovrebbero arrivare in settimana con le conferme ormai scontate di Alberto Bollini e Mariano Fabiani, proviamo a fare una panoramica sul tipo di mercato che vedrà protagonista la società granata. Partendo, ovviamente, dalla concreta possibilità di vedere la squadra schierata ancora col 4-3-3. Modulo da sempre familiare al trainer, attuato con ostinazione anche nella stagione appena archiviata, nonostante le caratteristiche tecnico-tattiche dei calciatori in organico fossero (in molti casi) poco conformi ai suoi principi calcistici. Per adesso, di concreto ci sono diciassette giorni di chiacchierate ed incontri, non ancora la certificazione cartacea di accordi che, a meno di clamorose sorprese, non dovrebbero comunque tardare ad arrivare. Sigle contrattuali che sarebbero solo il primo passo di una necessaria ristrutturazione tecnica, pur partendo da una discreta base. Altrettanto importanti saranno, inoltre, i discorsi relativi alla possibilità di mantenere ancora in organico elementi di grande valore tecnico per la categoria, Gomis e Coda su tutti. Per nulla secondaria, ma tutt’altro che agevole da sbrogliare, la matassa legata al destino di diversi calciatori, reduci da una stagione a dir poco sofferta e, soprattutto, poco funzionali al calcio bolliniano. Lunga la lista, comprendente Schiavi, Della Rocca, Zito, Donnarumma e Joao Silva. Senza dimenticare il campionato a dir poco opaco di Rosina, il quale è riuscito a fare la differenza solo in rarissime occasioni. Per lui, altri tre anni di contratto onerosissimi e, quindi, conferma pressoché certa ma anche la riproposizione dell’eterno quesito sulla sua adattabilità al 4-3-3. Atleti difficilmente collocabili sul mercato, anche perché protetti da contratti importanti e – in alcuni casi – pluriennali. Insomma, lavoro corposo da svolgere, non operazioni di routine o di semplice rifinitura. Pertanto, è auspicabile che le maniche di camicia si alzino in fretta; l’inizio della stagione, tutto sommato, è distante appena una quarantina di giorni. Non pochi ma nemmeno moltissimi, soprattutto in considerazione della gran mole di lavoro che attende la triade Lotito-Mezzaroma-Fabiani. E, soprattutto, della doverosa e convinta ricerca della vittoria del campionato. La prospettiva di vivacchiare in serie B non interessa a nessuno ed il fattore noia rischia di inglobare la passione e l’entusiasmo della tifoseria in un polverone intriso di stanchezza e disincanto. Soprattutto dopo la promozione in massima serie della Spal e, a questo punto, di quella possibilissima del Benevento di Baroni. Due società che, approfittando della mediocrità generale del calcio italiano e investendo con competenza e determinazione, hanno ottenuto meritatamente le soddisfazioni inseguite con encomiabile ed entusiastica lungimiranza.

Insomma, il lavoro da svolgere non mancherà al direttore sportivo Fabiani, mentre Lotito e Mezzaroma dovranno inevitabilmente allargare i cordoni della borsa. Un campionato di vertice, che punti alla promozione in massima serie (altri obiettivi rischiano seriamente di far disamorare la tifoseria salernitana) non concede troppi margini a sofismi e ulteriori traccheggiamenti. I campionati si vincono schierando i giocatori migliori. Le parole che contraddicono i fatti non sono altro che astrazioni vestite da bugie effimere.

fonte solosalerno.it