Salerno. Al molo Masuccio turisti “abbandonati” per ore sotto il sole in attesa dei traghetti per la Costiera

12 giugno 2017 | 18:15
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Salerno. Al molo Masuccio turisti “abbandonati” per ore sotto il sole in attesa dei traghetti per la Costiera

Salerno. Costretti ad abbrustolire al sole o a bagnarsi sotto la pioggia, senza la possibilità di bere né di avere dei servizi igienici a disposizione. È così che si consuma l’attesa di tanti vacanzieri e turisti che attendono di potersi imbarcare sui traghetti delle Linee del mare. Al molo Masuccio, nel porto che di turistico […]

Salerno. Costretti ad abbrustolire al sole o a bagnarsi sotto la pioggia, senza la possibilità di bere né di avere dei servizi igienici a disposizione. È così che si consuma l’attesa di tanti vacanzieri e turisti che attendono di potersi imbarcare sui traghetti delle Linee del mare. Al molo Masuccio, nel porto che di turistico ha solo il nome, sono del tutto assenti anche i più basilari servizi per consentire ai viaggiatori di sostare in maniera civile. Manca anche una qualsiasi seduta e, una volta fatto il biglietto, i turisti vagano come anime perse alla ricerca di un po’ di ombra e di sollievo. «Devi mettere il cappello o prenderai un’insolazione», sentiamo una signora sgridare il bambino che non ne vuol sapere di coprirsi. Eppure ha ragione perché, nonostante siano le 11, il sole picchia già molto forte. «That’s incredible! È incredibile», considera il signor Bell, dall’Inghilterra in viaggio con la moglie Valerie verso Positano. «Qui non si offre assolutamente un buon servizio – continua – non è possibile che non ci sia una toilette, nessuna protezione dal sole, né un posto per mangiare o per bere. E non si sa nemmeno dove potersi sedere nell’attesa. Io e mia moglie non siamo ancora così anziani, ma per una persona disabile o per i bambini questa situazione non è per niente accogliente. Inoltre immagino che chi voglia arrivare con l’auto non avrebbe nessuno spazio per lasciarla e imbarcarsi. È un enorme business sprecato – aggiunge pragmatico – siamo stati in Spagna e in un contesto del genere ci sarebbe stato almeno un distributore di bibite per non parlare dei venditori di panini e vari generi alimentari. Così si perdono grandi occasioni e si offre un servizio manchevole ai turisti». La moglie vorrebbe ingannare l’attesa almeno con una guida storica di Salerno e della Costiera, ma l’infopoint di domenica è chiuso e, comunque, sarebbe fuori mano. Intanto la folla di turisti inizia ad aumentare. Qualcuno cerca riparo dalla calura provando a schiacciarsi contro i muri davanti alla banchina o vicino alla biglietteria, ma l’impresa è vana. «Almeno dovrebbe esserci una sala d’attesa e sarebbe anche utile uno sportello bancomat», sottolinea Nicola Ambrosio. Nonostante sia campano, a certi disservizi non riesce proprio a fare l’abitudine: «Non è la prima volta che prendo il traghetto da Salerno e la situazione è sempre la stessa». Considerazioni simili arrivano anche da Erminia Esposito, originaria del napoletano: «Qui siamo nel nulla, non c’è neanche un cestino per i rifiuti», sintetizza. «Le lamentele sono continue», conferma un operatore del porto che chiede di restare anonimo. «Arrivano in continuazione turisti, spesso anche storditi da un viaggio in aereo, che vagano alla ricerca di un punto di ristoro. Le linee hanno incominciato a funzionare il primo aprile e, da quelle che sono le indicazioni dell’Autorità portuale, prima della prossima settimana non inizieranno i lavori d’istallazione dei container con le panchine e i bagni pubblici. Operazione che durerà almeno una ventina di giorni. Eppure – insiste l’operatore – nel costo del biglietto sono inserite anche le tasse portuali, ma a che cosa servano questi soldi proprio non si capisce». Così, alla beffa di lavori per le strutture di accoglienza che inizieranno almeno con tre mesi di ritardo dall’avvio della stagione turistica (quest’anno con numeri record) si aggiungeranno almeno altre due settimane di disagi per i cantieri aperti e per il via vai dei camion. E c’è un altro paradosso: i bagni pubblici mobili saranno chiusi il 21 settembre, ma resteranno ancora lì. «Non si immagina – racconta l’operatore portuale – quanto è culturalmente complesso far comprendere a un turista nord europeo che un servizio c’è ma non si può utilizzare». Eppure l’estate ritorna ogni anno puntuale. (La Città)