Salerno. Anziani senza medico di base da marzo. Penalizzati gli ospiti delle case di riposo. La denuncia di Carpinelli
Anziani ricoverati in case di riposo lontane dal comune di residenza e lasciati da mesi senza l’assistenza del medico di base. Nonostante le richieste di assistenza inoltrate dagli anziani, le autorizzazioni non arrivano e dunque per loro non sono previste visite di controllo né prescrizioni mediche per comprare i medicinali. Sono almeno settanta gli anziani […]
Anziani ricoverati in case di riposo lontane dal comune di residenza e lasciati da mesi senza l’assistenza del medico di base. Nonostante le richieste di assistenza inoltrate dagli anziani, le autorizzazioni non arrivano e dunque per loro non sono previste visite di controllo né prescrizioni mediche per comprare i medicinali. Sono almeno settanta gli anziani che per ora vivono questo disagio tra Montecorvino Pugliano, Battipaglia e Salerno da fine marzo scorso. I disagi sono avvertiti per varie ragioni. In un caso un medico di base è andato in pensione e presso una casa di accoglienza molti anziani dal 31 marzo scorso sono rimasti improvvisamente senza medico. «Questo accade da quasi tre mesi. Non è giusto che proprio chi è più indifeso e bisognoso di cure sia privato dell’assistenza per un lungo periodo. Non è possibile effettuate ricette né visite anche perché l’organizzazione informatizzata non consentirebbe alcuna operazione», denuncia Rosario Carpinelli, segretario provinciale Confial (Confederazione italiana autonoma lavoratori) che ha inviato una lettera dai toni molto duri ai vertici dell’Asl Salerno e al presidente della Regione Vincenzo De Luca con la richiesta di risolvere il problema in tempi ragionevoli. Se non ci saranno risposte dopo il sollecito, il segretario annuncia che «entro il 26 giugno, mio malgrado, sarò costretto a denunziarvi per sospensione di pubblico servizio». Il titolo della lettera “Diffida – Denunzia” è esplicito. La premessa: «Egregio direttore, non credo sia questa la sanità che auspica il presidente De Luca, le consiglio di curare di più il lato sanitario della nostra Azienda. Non è possibile che i malati più deboli ultra settantenni, che hanno pertanto maggiore necessità di assistenza sanitaria e farmaceutica, non abbiamo assegnato il medico di base». Molti anziani, è spiegato nel documento, trovandosi in case di riposo o presso familiari lontani dal loro luogo di residenza, pur avendo inoltrato da marzo la richiesta di “scelta in deroga” per l’andata in pensione del loro medico, non hanno ancora ricevuto alcuna risposta dal Comitato aziendale di medicina generale. «Il Comitato non ha ancora esaminato le richieste – spiega Carpinelli – pur essendosi riunito diverse volte». Non si comprende, incalza il sindacalista, perché «i direttori di Distretto e i relativi responsabili dell’Unità di medicina di base, ben retribuiti, non autorizzino, nelle more che si pronunzi il comitato, la temporanea scelta di un medico». Di seguito invita il direttore generale, Antonio Giordano, a spronare entrambi. «Si renderà conto del grave disagio arrecato e mi auguro intervenga. Faccia lavorare gli uni e gli altri, non possono essere gli anziani malati che hanno lavorato una vita intera a essere penalizzati per qualche dirigente che ha incarichi ben retribuiti in commissioni o nei distretti, che ha comunque garantito un lauto stipendio ma non risolve i problemi della gente». Di qui l’invito a vigilare rivolto al presidente De Luca. (La Città)