Salerno. Dipendente comunale condannato per assenteismo; si era allontanato dal lavoro per otto volte. I giudici: «È truffa allo Stato»

1 giugno 2017 | 18:25
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Salerno. Dipendente comunale condannato per assenteismo; si era allontanato dal lavoro per otto volte. I giudici: «È truffa allo Stato»

Salerno. Per otto volte ha lasciato il suo posto di lavoro, uscendo dagli uffici municipali senza timbrare il cartellino marcatempo. Una condotta che al dipendente comunale A.V. è costata un condanna per truffa allo Stato, confermata dalla Cassazione nonostante un ricorso in cui si parlava di assenze che sarebbero durate soltanto pochi minuti secondo «una […]

Salerno. Per otto volte ha lasciato il suo posto di lavoro, uscendo dagli uffici municipali senza timbrare il cartellino marcatempo. Una condotta che al dipendente comunale A.V. è costata un condanna per truffa allo Stato, confermata dalla Cassazione nonostante un ricorso in cui si parlava di assenze che sarebbero durate soltanto pochi minuti secondo «una prassi tollerata e nota alla stessa pubblica amministrazione, che aveva sempre consentito ai suoi dipendenti di allontanarsi dall’ufficio per brevi periodi di tempo per assolvere ad incombenze di tipo personale». Per la Cassazione, che pochi giorni fa ha dichiarato irrevocabile «l’affermazione di responsabilità» nei confronti dell’imputato, l’entità della violazione, anche così come ricostruita dalla difesa, non mina la sussistenza del reato. «L’assenza reiterata dell’imputato – si legge nella sentenza – ha determinato un danno patrimoniale per l’ente, chiamato a retribuire una frazione della prestazione giornaliera non effettuata. E non è necessario che il danno venga provato nel suo preciso ammontare». Presunte “prassi” che avrebbero tollerato l’illecito non sono nemmeno prese in esame, al pari di quanto avevano già fatto i giudici di merito di primo e secondo grado. Unica “concessione” alle richieste della difesa, quella sulla rideterminazione della pena, inizialmente calcolata in sei mesi e che però dovrà essere ridotta in seguito al venir meno di un nono episodio di assenteismo che era stato contestato in primo grado ma smentito nel giudizio di appello. I fatti risalgono ai primi mesi del 2010, quando risulta che il dipendente municipale abbia lasciato più volte il posto di lavoro per svolgere commesse personali. Il suo orario di servizio andava dalle 7.50 alle 14.10 e dalle 15.50 alle 18, ma tra febbraio e aprile si sarebbe allontanato per otto volte senza giustificazione e senza che l’assenza risultasse dal marcatempo. Solo in un caso, nella prima settimana di aprile, il processo ha dimostrato che l’allontanamento non si era verificato in orario d’ufficio ma nel periodo di pausa. Per gli altri episodi non è bastato che la dirigente del settore non abbia escluso che il dipendente fosse uscito per ragioni di servizio: «Era un’affermazione puramente ipotetica – ha osservato la Cassazione – e non si vede perché, se davvero vi fossero stati motivi d’ufficio, il dipendente non abbia fatto regolarmente risultare l’allontanamento sul cartellino marcatempo». (La Città)