Salerno. Invia agli amici le foto della fidanzatina di 17 anni nuda. Ventiduenne a giudizio con l’accusa di pornografia minorile
Salerno. Doveva essere solo un gioco, due foto scattate in un pomeriggio d’intimità, da riguardare insieme per ravvivarne il ricordo. Invece quell’immagine di lei, distesa di spalle sul letto senza veli, è finita nelle chat di whatsapp dei compagni di scuola e ieri il fidanzatino, ormai ex, è stato rinviato a giudizio con l’accusa pesante […]
Salerno. Doveva essere solo un gioco, due foto scattate in un pomeriggio d’intimità, da riguardare insieme per ravvivarne il ricordo. Invece quell’immagine di lei, distesa di spalle sul letto senza veli, è finita nelle chat di whatsapp dei compagni di scuola e ieri il fidanzatino, ormai ex, è stato rinviato a giudizio con l’accusa pesante di pornografia minorile, che prevede pene dai sei ai dodici anni di reclusione. Tutto inizia nel 2014. I due ragazzi frequentano lo stesso liceo di Salerno, anche se in classi diverse. Lui, residente in un comune della Valle dell’Irno, ha 19 anni e sta terminando gli studi: lei è più piccola di due anni, due occhi chiari su un viso pulito. Tra loro nasce una storia, si frequentano per un po’ e un pomeriggio si ritrovano insieme nella camera di lui. Le foto che in poco tempo hanno fatto il giro degli amici ritraggono la ragazzina di spalle, distesa nuda sul letto mentre legge un libro. Un’immagine che sembra innocente e che però doveva rimanere riservata. Invece non sarà così, perché non passa molto tempo e la 17enne viene a sapere che quelle fotografie sono state inviate tramite whatsapp e viste da alcuni amici. A quel punto decide di parlarne con i genitori e presenta denuncia, affidandosi all’avvocato Stefania Pierro che ieri mattina si è costituita parte civile. Il percorso che ha condotto all’udienza preliminare non è stato però semplice. Per due volte il sostituto procuratore Roberto Penna ha formulato una richiesta di archiviazione del procedimento, ritenendo che quell’immagine (in cui peraltro il volto della ragazza non era visibile) non potesse essere giudicata pornografica. Non l’ha pensata così il giudice delle indagini preliminari Piero Indinnimeo, che lo scorso dicembre ha disposto l’imputazione coatta, valutando di poter ritenere quelle immagini «provocatorie ed invitanti ad un rapporto sessuale», quindi rientranti nel novero del materiale pornografico sanzionato dall’articolo 600 ter del codice penale. Ieri il pubblico ministero ha ribadito in udienza la sua tesi, chiedendo il proscioglimento dell’imputato difeso dall’avvocato Roberto Lanzi. Il gup Ubaldo Perrotta ha invece disposto il rinvio a giudizio, e dal prossimo dicembre il ragazzo, ora 22enne, dovrà affrontare il processo. (La Città)