Sorrento, con l’impotenza delle Autorità preposte “La Pignatella” sempre più terra di nessuno e scoppia la rabbia degli imprenditori balneari.
Mentre lungo il territorio continuano ininterrottamente i controlli alle imprese balneari e non, inspiegabile la perenne inerzia delle Autorità preposte verso una situazione considerata da più parti di assoluta illegittimità. Ancora una volta con insistenza ci viene segnalata tale anomalìa che oltre a rappresentare un pericolo per l’utenza, danneggia in modo considerevole gli imprenditori della […]
Mentre lungo il territorio continuano ininterrottamente i controlli alle imprese balneari e non, inspiegabile la perenne inerzia delle Autorità preposte verso una situazione considerata da più parti di assoluta illegittimità. Ancora una volta con insistenza ci viene segnalata tale anomalìa che oltre a rappresentare un pericolo per l’utenza, danneggia in modo considerevole gli imprenditori della zona che operano nel rispetto delle regole.
Sorrento – Sembrerebbe fantascienza eppure non lo è! – Mentre la maggior parte degli operatori turistici quest’inizio di stagione stanno facendo i conti con la consistete azione repressiva da parte delle Autorità preposte circa l’occupazione abusiva di suolo pubblico e demaniale, la situazione che invece si verifica , come gli anni passati alla “Pignatella” parrebbe appartenere ad un altro pianeta. In relazione alla quale molte sono state le segnalazioni, anche al nostro giornale, da parte dei gestori degli stabilimenti che hanno subìto, già da inizio stagione, una serie di duri controlli. I quali, è evidente , di fronte ad una tale realtà si sentono presi in giro ed altresì danneggiati. Una concorrenza illegittima e quindi sleale contro la quale protestano, in particolar modo, gli imprenditori balneari della vicina Marina di Puolo, che da tempo invocano, sembrerebbe inutilmente, l’intervento concreto delle forze di Polizia e della Capitaneria di Porto, affinché la legalità venga ripristinata. Sebbene ultimamente, dopo una consistete divulgazione con foto sui social network, vi sia stato il sequestro, da parte della Guardia Costiera finanche di un motocarro, usato per il trasporto di attrezzature balneari, che circolava, addirittura sulla scogliera, tuttora si rileva che “l’azienda” sia in piena attività. Il veicolo in questione è risultato sprovvisto di copertura assicurativa e collaudo, pertanto si è provveduto al sequestro del mezzo con una rilevante sanzione amministrativa. …e meno male verrebbe da dire! Cosa poi sia successo in relazione ad un contesto di assoluta illegalità non è dato sapere, anche se sembra che nessuna altra infrazione sia stata rilevata nello specifico dagli uomini del Comandante Cassone. Pertanto allo stato dei fatti si lascia suppore che per la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia tutto è legittimo lungo gli scogli della Pignatella. Invece, come è ormai noto da anni, il tratto di scogliera appartenente al Demanio marittimo tra La Solara a Punta del Capo e la Baia di Puolo, viene utilizzato, dai proprietari di un fondo limitrofo, come una sorta di attività commerciale con assistenza ai bagnanti, che si riversano sui grandi scogli piatti, dopo aver attraversato parte del fondo coltivato ad uliveto ed usato anche come parcheggio. Un’attività, inutile dirlo, condotta senza alcuna autorizzazione rilasciata dagli Uffici competenti e dalle Autorità preposte, anche perché l’intera area è interessata da rischio idrogeologico classificato dall’ Autorità di Bacino del Sarno (ora Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale), molto elevato (P4,R4) e quindi con requisiti da Zona Rossa che vieta totalmente la pubblica fruizione. Uno scenario che non sembrerebbe appartenere ad un territorio che ancora vede nella risorsa turismo una tradizione ed una grande risorsa da tutelare, per la quale il rispetto delle regole, anche dal punto di vista culturale, rimane un paletto fondamentale con il quale confrontarsi in maniera costante. Le irregolarità riscontrate dopo controlli effettuati con dovizia agli stabilimenti della spiaggia di San Francesco, dove la presenza di alcuni abusi ha ritardato notevolmente l’inizio della stagione balneare causando ingenti danni agli imprenditori coinvolti, sembrerebbe essere poca cosa rispetto a quanto in modo costante quotidianamente si verifica lungo gli scogli della Pignatella. Eppure oltre alla Capitaneria di Porto, per quanto riguarda il Demanio marittimo, anche gli altri corpi di polizia appartenenti alla Forze dell’Ordine operanti sul territorio,in relazione ad attività commerciali del tutto illegali, nonostante le continue segnalazioni, sembrerebbero totalmente ignorare tale contesto. Sebbene in passato siano stati rilevati una serie di violazioni ,da parte dell’Uffico Tecnico Comunale e dalla Polizia municipale, finanche la Magistratura, alla quale tale situazione parrebbe essere già nota da tempo, sembrerebbe restìa ad intervenire in modo concreto come successo altrove. Una situazione come ribadito sta causando un forte malumore tra gli imprenditori balneari del territorio, che soggetti a continui controlli, trovano del tutto inspiegabile un tale anomalo trattamento come quello alla Pignatella. Dove sia chiaro piacerebbe segnalare imprenditori onesti ed altresì attività legali e rispettose delle norme. Purtroppo , anche lungo il territorio sorrentino, si continua ad avere l’impressione che colui che con sacrificio continua a rispettare le regole, sembrerebbe avere, da parte delle autorità preposte e talvolta finanche dalla Magistratura, un trattamento inspiegabilmente molto più severo di coloro che tali regole continuano a violarle. – 23 giugno 2017 – salvatorecaccaviello.