Sorrento, inarrestabile l’azione del M5S, in Parlamento anche la discussa vicenda dei parcheggi pertinenziali.
Con il contributo del MeetUp locale ,nello spazio di pochi mesi ben quattro interrogazioni parlamentari inerenti l’attività amministrativa dei comuni peninsulari. Stavolta nel mirino dei Senatori pentastellati l’intricata vicenda dei parcheggi realizzati in difformità rispetto alle concessioni a costruire e la mancata acquisizione al patrimonio comunale. Sulla quale, come in altri casi, dopo segnalazioni da […]
Con il contributo del MeetUp locale ,nello spazio di pochi mesi ben quattro interrogazioni parlamentari inerenti l’attività amministrativa dei comuni peninsulari. Stavolta nel mirino dei Senatori pentastellati l’intricata vicenda dei parcheggi realizzati in difformità rispetto alle concessioni a costruire e la mancata acquisizione al patrimonio comunale. Sulla quale, come in altri casi, dopo segnalazioni da parte di cittadini ed associazioni, ancora una volta si deve registrare un’anomala inerzia da parte delle Autorità preposte ad indagare. Comportamento che potrebbe costituire l’oggetto di una imminente ed ulteriore interrogazione parlamentare da parte del Movimento 5 Stelle.
Sorrento – L’obbiettivo rimane sempre la difesa dei diritti della cittadinanza, di chi non ha voce, la cui debolezza non può contrastare l’arroganza e la presunzione di coloro che infischiandosene delle regole, con i dovuti appoggi, continuano a manovrare il territorio a loro piacimento. Sotto tale ottica i Parlamentari del Movimento 5 Stelle, grazie anche al lavoro svolto dal MeetUp penisola sorrentina,hanno acceso i riflettori su di una vicenda, che vede ancora una volta coinvolto il Comune di Sorrento. Ovvero i parcheggi interrati realizzati qualche decennio fa in difformità rispetto ai titoli abilitativi secondo la Legge Regionale 19/2001. Una situazione, circa la quale ancora si attendono sviluppi da parte delle Autorità competenti, che però non è sfuggita all’interesse dei Senatori: Puglia, Donno, Paglini, Moronese, Giarrusso e Nugnes che si sono rivolti ai Ministri dell’Interno e delle Infrastrutture e dei Trasporti per evidenziare in Parlamento tale stato di cose. – Oltre alla forte sanzione da parte della Corte dei Conti di oltre due milioni di euro nei confronti del Comune ,scaturita dal prezioso lavoro svolto dalla Guardia di Finanza di Massalubrense, a causa della mancata acquisizione da parte del Dirigente,Ing. Alfonso Donadio, al patrimonio comunale dei parcheggi interrati realizzati in difformità rispetto alle concessioni a costruire secondo quanto previsto dalla suddetta Legge. Tramite la quale, come è noto, si permise di realizzare i parcheggi interrati, talvolta sventrando i nostri caratteristici agrumeti , ma che prevedeva tuttavia come condizione fondamentale la sistemazione a verde al di sopra di essi come indicato appunto all’Art.6, commi: 7bis,7ter, 7 quater.- Tale condizione ,che per alcuni di essi prevedeva finanche la fruizione pubblica, come è ormai noto, non venne affatto rispettata da vari costruttori, sia nei termini stabiliti che successivamente. Ne tanto meno l’Amministrazione, tramite i Responsabili succedutisi nell’Ufficio Tecnico Comunale, anche a seguito della relazione della Dott.ssa Linda Guarracino, agronomo incaricato dal Comune, applicando le norme dettate dall’art.31 del D.P.R. n. 380/2001 ,si adoperava in modo concreto di fronte a determinati illeciti ,all’acquisizione al patrimonio comunale di tali strutture. – Secondo i Parlamentari pentastellati il mancato rispetto di tale primaria condizione, prevista nei permessi a costruire rappresenta una grave inadempienza, mentre la mancata adozione della prevista ordinanza di ripristino delle strutture realizzate in difformità non consente, in caso di inadempienza, di procedere all’acquisizione al patrimonio comunale delle opere abusive e delle rispettive aree di sedime, con grave danno erariale per le casse comunali. Evidenziato inoltre il coinvolgimento nella vicenda finanche del Sindaco Giuseppe Cuomo. Il quale da una visura camerale risulterebbe essere stato, fino al mese di febbraio 2013, socio al 50 per cento ed amministratore unico della società costruttrice del parcheggio sito in via Marziale.
I Ministri competenti sono stati inoltre sollecitati ad attivarsi affinché sia verificato se il mancato rispetto della condizione fondamentale per permettere la costruzione di tali strutture possa invalidare finanche gli atti notarili di compravendita di centinaia di box. In particolare nel caso in cui non sia stata esibita la prescritta certificazione di agibilità e di conformità ai permessi rilasciati e se siano configurabili responsabilità e a chi siano attribuibili, tenuto conto che l’Ufficio Tecnico comunale avrebbe dovuto rilasciare i relativi certificati di agibilità. Documentazione che non poteva essere assolutamente concessa visto il mancato rispetto della condizione fondamentale al permesso per costruire, ossia ripristino al verde e l’uso pubblico dell’area di copertura, che farebbe considerare tali strutture del tutto abusive.
Una serie di azioni senz’altro apprezzate da gran parte della cittadinanza sorrentina, quella portata avanti dal Movimento 5 Stelle circa le tante vicende che purtroppo vedono coinvolte alcune amministrazioni peninsulari. Sebbene negli ultimi anni l’azione di denuncia portata avanti dalle sezioni territoriali di alcune Associazioni nazionali contro le illegalità (circa una serie di anomalie riscontrate nel gestire la cosa pubblica da parte degli amministratori locali), abbiano colto l’attenzione delle Autorità indaganti, non sempre, causa quasi uno scarso interesse che talvolta sembrerebbe sfociare in una evidente inerzia, si è giunti a risultati efficienti tanto da evidenziare la forte presenza dello Stato e del rispetto delle regole, a tutti i livelli, lungo il territorio sorrentino. Proprio tale aspetto da tempo viene sottoposto all’attenzione del Movimento 5 Stelle, probabilmente l’unica forza politica in modo concreto disponibile a fare chiarezza ed eventualmente portare tale situazione finanche in Parlamento. Affinché finalmente tanti cittadini possano essere portati a conoscenza dell’attività dell’Autorità Giudiziaria in relazione alle innumerevoli segnalazioni provenienti da un territorio che non chiede altro di essere tutelato dalla Legge. – 05 giugno 2017 – salvatorecaccaviello
Versione per la stampa
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07623
Atto n. 4-07623
Pubblicato il 1 giugno 2017, nella seduta n. 835
PUGLIA , DONNO , PAGLINI , MORONESE , GIARRUSSO , NUGNES – Ai Ministri dell’interno e delle infrastrutture e dei trasporti. –
Premesso che:
il Comune di Sorrento (Napoli), a partire dall’anno 2002, ha rilasciato permessi di costruire parcheggi interrati pertinenziali di cui alla legge regionale n. 19 del 2001, consentendo la realizzazione di autorimesse a più livelli per centinaia di box auto; la zona è sottoposta a vincolo paesaggistico;
per i parcheggi interrati è stata prevista la condizione speciale di servitù di uso pubblico delle aree di copertura attrezzate a verde, a carico dei seguenti proprietari: Sogeim srl di Pollio Martino, permesso di costruire n. 61/2002, via S. Renato, Sorrento; Gieffe costruzioni srl, permesso di costruire n. 115/2003, via Marziale; signor Pasquale Esposito, permesso di costruire n. 21/2004, corso Italia n. 259, Sorrento; Gemar SpA, amministratore Raffaele Scarpati, permesso di costruire n. 101/2004; signor Paolo Spartano, Box sorrentino srl, permesso di costruire n. 9/2006, via degli Aranci, Sorrento;
considerato che:
le aree di copertura dei parcheggi pertinenziali sono tuttora nel pieno ed esclusivo possesso dei singoli proprietari;
risulta agli interroganti che né il dirigente dell’ufficio edilizia privata e abusivismo edilizio, ingegner Alfonso Donadio, né il suo predecessore, architetto Francesco Saverio Cannavale, e neanche il suo successore, dottor Antonino Giammarino, abbiano adottato i previsti provvedimenti sanzionatori a carico dei proprietari che, ad ultimazione dei lavori, non abbiano provveduto a stipulare un idoneo atto di cessione a favore del Comune di Sorrento delle aree di copertura da adibire ad uso pubblico, come stabilito nei permessi, fatto confermato dallo stesso Donadio con le note prot. n. 22440/2014 e prot. n. 25246/2014;
a parere degli interroganti, il mancato rispetto della condizione speciale prevista nei singoli permessi di costruire rappresenta una grave inadempienza;
inoltre, la mancata adozione della prevista ordinanza di ripristino o demolizione delle opere realizzate in difformità non consente, in caso di inadempienza, di procedere all’acquisizione al patrimonio comunale delle opere abusive e delle rispettive aree di sedime, con grave danno erariale per le casse comunali;
infine, da visura camerale l’attuale sindaco di Sorrento, avvocato Giuseppe Cuomo, è stato fino al mese di febbraio 2013 socio al 50 per cento ed amministratore unico della società costruttrice del parcheggio sito in via Marziale, ovvero la Gieffe costruzioni srl ora “Cuomo Marine srl”; inoltre, anche di quest’ultima il sindaco Cuomo sarebbe socio al 50 per cento,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano attivarsi, nei limiti delle proprie attribuzioni, affinché sia verificato: se il mancato rispetto della suddetta condizione speciale si configuri come abuso edilizio da reprimere con l’emissione di ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi così come previsto dai titoli abilitanti all’esecuzione dei lavori; se la mancata adozione del provvedimento sanzionatorio da parte del dirigente dell’ufficio tecnico comunale abbia causato un danno erariale alle casse comunali per la mancata acquisizione al patrimonio comunale del bene secondo il disposto dell’articolo 31 del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001; se, ad ultimazione dei lavori, siano stati rilasciati, a cura dell’ufficio tecnico del Comune di Sorrento, i relativi certificati di agibilità e se siano noti i motivi per i quali sia stata rilasciata tale documentazione pur in presenza di eventuali abusi edilizi, rappresentati dal mancato rispetto della condizione speciale di uso pubblico dell’area di copertura delle autorimesse; se siano legittimi gli atti notarili di compravendita delle centinaia di box, in particolare nel caso in cui non sia stata esibita la prescritta certificazione di agibilità e di conformità ai permessi rilasciati; se siano configurabili responsabilità e a chi siano attribuibili.