-Vico Equense-Picciridda, il nuovo romanzo di Catena Fiorello

18 giugno 2017 | 11:55
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-Vico Equense-Picciridda, il nuovo romanzo di Catena Fiorello
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-Vico Equense-Picciridda, il nuovo romanzo di Catena Fiorello

Vico Equense–Mercoledì 21 giugno ore 19.00 al Gran Caffè Zerilli verrà presentato il romanzo di Catena Fiorello “Picciridda”, Giunti editore, romanzo originariamente pubblicato undici anni fa per Baldini e Castoldi, in una versione rielaborata e perfezionata. Diverso l’editore, diversa la copertina e la veste grafica, diverso lo stile di scrittura che negli anni si è […]

Vico Equense–Mercoledì 21 giugno ore 19.00 al Gran Caffè Zerilli verrà presentato il romanzo di Catena Fiorello “Picciridda”, Giunti editore, romanzo originariamente pubblicato undici anni fa per Baldini e Castoldi, in una versione rielaborata e perfezionata. Diverso l’editore, diversa la copertina e la veste grafica, diverso lo stile di scrittura che negli anni si è affinato e arricchito. Ma la storia è la stessa. Una storia forte che ti prende subito allo stomaco perché in quella malinconia e tristezza in cui precipita Lucia, quando, ad appena 11 anni, vede i suoi genitori e il suo fratellino partire per la Germania e lasciarla in Sicilia con la nonna, è facile immedesimarsi e rivivere un proprio strappo esistenziale.
Una scrittura più matura ed arricchita dalle esperienze maturate in questi anni che racconta la storia della piccola Lucia, figlia di migranti rimasta nella sua terra d’origine, insieme ai nonni e all’enorme peso che dovrà portarsi addosso: l’incomprensione e la solitudine. Nel piccolo paesino di Leto, lungo la costa tra Messina e Catania, farà la conoscenza di personaggi particolari, che riempiranno il suo piccolo cuore solitario.

“Se penso a Lucia – dichiara Catena Fiorello in un’intervista – la mia mente va subito a certi bambini siriani, al piccolino morto sulla spiaggia, a tutti coloro che subiscono sulla propria pelle uno strappo dalla propria famiglia senza nemmeno esserne consapevoli fino in fondo”. Ed ancora aggiunge: ”Mi sono chiesta cosa penserebbe oggi Lucia. Lei si sentiva come la gallina nera in mezzo alle altre bambine, tutte galline bianche. Alla fine del suo viaggio Lucia riuscirà ad emergere dai suoi dispiaceri e a diventare una donna forte e coraggiosa. E lo farà da sola. In un periodo come questo mi è sembrato significativo ripartire da una donna che ce l’ha fatta da sola. Che riesce a salvarsi credendo nella propria forza. Nessuna donna è incapace di badare a se stessa e ai propri figli. Questo romanzo è femmina“.

Un incoraggiamento a tutte quelle donne che hanno paura di non farcela, perchè schiacciate