Addio al libretto al portatore. L’Ue ne ha vietato l’emissione presso gli sportelli postali e bancari
Si chiude un’altra pagina del vecchio modo di operare presso gli sportelli bancari e presso gli uffici postali. Da ieri, 4 luglio, è infatti terminata l’epoca del deposito di risparmio al portatore, meglio conosciuto come “libretto al portatore”. Nato nel lontano 1875 su volontà dell’allora ministro delle Finanze Quintino Sella, ha rappresentato per diversi decenni […]
Si chiude un’altra pagina del vecchio modo di operare presso gli sportelli bancari e presso gli uffici postali. Da ieri, 4 luglio, è infatti terminata l’epoca del deposito di risparmio al portatore, meglio conosciuto come “libretto al portatore”. Nato nel lontano 1875 su volontà dell’allora ministro delle Finanze Quintino Sella, ha rappresentato per diversi decenni un prodotto molto utilizzato all’interno del mondo della finanza, nonché come strumento per depositare i risparmi delle famiglie. Per anni, come noto, ha rappresentato un utile strumento proprio per gestire i risparmi, ma anche per fare, ad esempio, dei regali o per trasferire somme di denaro tra privati. Da ieri, però, l’Ue ha vietato la loro emissione presso gli sportelli bancari e gli uffici postali. Resta immutata, invece, la regolamentazione collegata ai depositi di risparmio nominativi, dove le somme sono direttamente collegate ad un titolare o più titolari già all’apertura del rapporto senza che tale legame possa essere modificato nel tempo. Nel corso degli ultimi anni, volendo ripercorrere alcune tappe che hanno interessato la normativa dei depositi al portatore, diversi sono stati gli interventi di legge che, per ragioni connesse al contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, hanno interessato i libretti al portatore. Con il passare del tempo, a conferma di ciò, sono stati spesso modificati i saldi massimi depositabili, cioè le somme limite che potevano giacere su tale libretto. Storica la scelta di non potervi depositare somme superiori alla soglia di 999,99 euro. Al termine di questo convulso iter normativo l’Unione europea, da ieri, ha messo al bando tale strumento in quanto, potendo mancare il chiaro legame tra il denaro ed il possessore, si incentivavano i trasferimenti di denaro senza averne la materiale tracciabilità. Questo fino alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 90 che ha riscritto integralmente, fra gli altri, il decreto legislativo n. 231/2007 in tema di contrasto al riciclaggio. Nello specifico l’art. 49, al comma 12, ha previsto che, a decorrere dal 4 luglio 2017, è vietata l’emissione di libretti di deposito al portatore di qualsiasi importo, ma è vietato anche il trasferimento dei libretti di deposito al portatore qualsiasi sia l’importo giacente. La regolamentazione si completa con una disposizione che decreterà la fine della storia di questi prodotti: tutti i depositi di risparmio al portatore dovranno essere estinti entro il 31 dicembre 2018. (La Città)