Amministratore del palazzo crollato a Torre: «I lavori erano stati dichiarati»
C’è un giro vorticoso di voci e sussurri incontrollati, mentre gli inquirenti lavorano per risalire alle cause del crollo della palazzina a Torre Annunziata, sotto cui sono rimaste sepolte otto vittime. La procura indaga sulla ristrutturazione ai primi due piani dell’edificio di via Rampa Nunziante, ma uno stop alle illazioni lo invoca l’amministratore dell’immobile, il […]
C’è un giro vorticoso di voci e sussurri incontrollati, mentre gli inquirenti lavorano per risalire alle cause del crollo della palazzina a Torre Annunziata, sotto cui sono rimaste sepolte otto vittime. La procura indaga sulla ristrutturazione ai primi due piani dell’edificio di via Rampa Nunziante, ma uno stop alle illazioni lo invoca l’amministratore dell’immobile, il penalista Roberto Cuomo. Una presa di posizione dopo i sospetti, comparsi su organi di stampa, che dietro i lavori ci fosse la realizzazione di una struttura ricettiva e persino l’ombra della camorra. «Erano in corso lavori di ristrutturazione privata all’interno dei singoli appartamenti del primo piano, regolarmente denunciati alle autorità competenti e del secondo piano in fase di iniziazione – afferma il professionista – Non esiste alcuna società immobiliare finalizzata alla creazione di strutture alberghiere o b&b». Cuomo smentisce quindi le ricostruzioni che parlano di un passaggio di proprietà successivo a procedure fallimentari: «Gli immobili non provenivano da un’asta fallimentare». L’amministratore interviene «a nome e nell’interesse dei proprietari degli appartamenti del condominio Palazzo Nunziante» e spiega che è «doveroso, alla luce delle varie notizie battute sugli organi di stampa, spesso infondate, sicuramente diverse e contraddittorie tra loro, fornire le seguenti precisazioni: le abitazioni sono state acquistate con atto di compravendita tra privati nel mese di aprile dell’anno 2016». «Distrutti e colpiti nell’animo da quanto accaduto, nel rispetto del dolore delle famiglie che hanno subito definitive ed irreparabili perdite, invitiamo tutti gli organi di stampa e non – aggiunge Cuomo – al rispetto incondizionato della vita umana, evitando di diffondere notizie non veritiere, profondendo invece insieme il proprio impegno e le proprie energie nella collaborazione con le autorità inquirenti preposte per la ricerca della verità. Qualsiasi ulteriore comunicazione, informazione, notizia, priva di adeguati riscontri ufficiali, sarà oggetto di valutazione per eventuali azioni legali a tutela di tutti gli interessati». Intanto procede l’inchiesta, ai cui atti sono stati acquisiti la licenza edilizia dell’edificio, datata 1957, il certificato di agibilità rilasciato nel 1959 e le segnalazioni di inizio lavori per le ristrutturazioni in atto al momento del cedimento strutturale. (La Città)